Ieri mattina, 19 gennaio, nella chiesa del cimitero di Ceglie Messapica, la Polizia di Stato ha ricordato il maresciallo Vittorio Maggiore, medaglia d’oro al valore civile, assassinato il 19 gennaio 1973 a Bari, da un pregiudicato latitante.
La cerimonia di commemorazione si è svolta nella chiesa del cimitero cittadino, alla presenza dei figli Lucia e Tommaso, del Questore Annino Gargano, della Prefetta di Brindisi Michela La Iacona e delle autorità civili e militari del paese.
Successivamente alla cerimonia religiosa, il corteo dei presenti ha raggiunto la lapide commemorativa e in seguito la cappella della famiglia Maggiore, dove è stato deposto un fascio di fiori da parte del Capo della Polizia ed i presenti si sono raccolti per un momento di preghiera.
Il nipote di Maggiore ha poi letto una commovente lettera dedicata al maresciallo, che ha raccontato un uomo coraggioso che ha onorato la divisa indossata sino all’estremo sacrificio.
Maggiore, che apparteneva alla Squadra Mobile di Bari, fu ucciso in una sparatoria nel quartiere Poggiofranco durante le operazioni di arresto di un pericoloso pregiudicato, latitante per un tentato omicidio, mentre, insieme ad altri tre agenti, ne stava attendendo l’uscita dall’abitazione dei genitori.
Quando l’uomo uscì e salì a bordo di un’auto, gli agenti cercarono di bloccarlo, ma questi aprì il fuoco contro di loro. Per non colpire le sorelle del latitante, Maggiore si scagliò contro il ricercato cercando di disarmarlo, ma l’uomo gli sparò un colpo di pistola al volto, uccidendolo sul colpo. Si aprì una sparatoria durante la quale il latitante fu ferito gravemente e i colleghi del maresciallo riuscirono ad arrestarlo.
Marina Poci
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