Apre il Piccolo Cinema Ken Loach, il primo in Italia gestito da adolescenti: invitato a Mesagne il regista

Di Marina Poci per il numero 249 de Il7 Magazine
I ragazzi circondano Floriana Pinto e la inondano di domande, indossano le magliette colorate che agli occhi di chi li osserva testimoniano la loro adesione all’impresa che stanno per realizzare, si confrontano emozionati, ragionando su cosa dire una volta che verranno chiamati a raccontare la fatica e l’impegno, ma anche la gioia e l’orgoglio di essere “i primi in Italia”. C’è l’aria frizzante e febbrile del sogno che diventa realtà a Mesagne, la mattina del 24 aprile, quando il progetto viene presentato: nasce nella città messapica il Piccolo Cinema Ken Loach, la prima sala cinematografica italiana interamente gestita da adolescenti. Se ne occuperanno ragazzi tra gli undici e i diciotto anni che frequentano la scuola secondaria di I grado “Materdona-Moro” e l’istituto di istruzione secondaria superiore “Epifanio Ferdinando”, studenti che nel corso degli ultimi tre anni scolastici hanno partecipato ai laboratori di educazione al linguaggio cinematografico realizzati nell’ambito del MEFF School Lab, a sua volta costola del MEFF (Messapica Film Festival, la kermesse dedicata al miglior cinema internazionale, fatto dalle donne e dagli uomini che le donne le raccontano, e che la direttrice artistica Floriana Pinto, mesagnese residente a Roma, ma ancora molto radicata nella città di origine, descrive come “un presidio di umanità attorno al quale parlare dei temi che riguardano tutti gli esseri umani”).
Il cinema intitolato al regista, sceneggiatore e attivista britannico “che ha fatto della pace, dell’integrazione e dei diritti civili i temi fondanti delle sue opere” (così ne parla il sindaco Toni Matarrelli) sarà inaugurato oggi, sabato 27 aprile, alle 18.30 nella sede provvisoria di piazza Commestibili. Dopo la piccola cerimonia di scopertura della targa, i giovani gestori introdurranno gli spettatori alla proiezione di Un villaggio del sud, film realizzato all’interno di un workshop partecipato di cinema-documentario tenuto a Mesagne nel 2016 da Simone Amendola, socio fondatore dell’associazione culturale Blue Desk, che da circa quindici anni realizza in tutta Italia percorsi di alfabetizzazione al linguaggio audiovisivo finalizzati alla realizzazione di un cortometraggio nel quale vengono sviluppate le tematiche che emergono dal confronto tra i ragazzi.
“Da tre anni, da quando, cioè, la fine dell’emergenza sanitaria ci ha permesso di entrare nelle scuole, abbiamo attivato a Mesagne il MEFF School Lab, che rappresenta l’aspetto formativo del MEFF: durante i giorni del Messapica, in estate, parallelamente si tiene il MEFF Young, una piccola arena cinematografica gestita direttamente dagli adolescenti. È in questo contesto che è maturata la richiesta da parte dei ragazzi al sindaco Matarrelli di aprire una sala interamente coordinata da loro. Il sindaco non si è tirato indietro, così abbiamo lavorato per l’apertura del Piccolo Cinema Ken Loach”, spiega Floriana Pinto.
La scelta di Loach si giustifica in ragione di quello che Floriana Pinto definisce “il filo rosso” che da oltre vent’anni lega Blue Desk al “regista della pace”, prima con la realizzazione di un backstage sul set di “Ticket”, poi con il documentario “Quando combattono gli elefanti” in cui Loach partecipa con una testimonianza significativa, infine con il Messapica Film Festival, che vede Mr Loach nel Comitato d’Onore. Tante le linee che il 27 aprile 2024 si intersecheranno a Mesagne con l’inaugurazione del “Piccolo Cinema Ken Loach”, un sogno pilota profondamente ispirato dal cinema civile del maestro inglese, con l’auspicio per le nuove generazioni di portare avanti attraverso il cinema – e non solo – le battaglie che riguardano l’umano e la socialità, contro qualsiasi forma di chiusura e individualismo.
“I ragazzi sceglieranno i film, rivolti ad un pubblico di tutte le fasce d’età, e li presenteranno: sarà un progetto inclusivo, totalmente gratuito, aperto a chiunque vorrà condividere con i giovani responsabili della sala l’amore per la settima arte. Noi crediamo fortemente nella visione dei film in sala, come momento di prossimità e calore tra le persone, per questo abbiamo pensato a un luogo dove proiettare cinema d’autore del presente e del passato, e soprattutto un posto dove è possibile potersi sedere e parlare del film appena visto, scambiarsi idee e punti di vista, per recuperare una modalità di stare insieme, per elaborare emozioni di cui il cinema è strumento”, continua Pinto.
La presentazione del progetto è accompagnata da un video-messaggio realizzato in piazza Orsini del Balzo grazie alla collaborazione del Drone Pilot Ruben Mirilli, della cooperativa “Rinascita”, dell’associazione “Auser”, della libreria “Spazio d’Autore” e di moltissimi cittadini. Nel video i ragazzi, mentre esortano tutti a fare un passo in più verso l’altro in un momento storico caratterizzato da individualismo estremo, rivolgono un invito a Loach a venire a Mesagne, in estate, all’interno del MeFF, per ricreare simbolicamente il taglio del nastro del primo cinema in Italia a lui dedicato e per abbracciare i giovani appassionati di storie e arte cinematografica. Attorno alla tavolata mesagnese siedono volti e storie anche molto distanti tra loro e tutti insieme invitano il maestro a prendere posto a tavola: “Se mangiamo insieme, restiamo uniti”, è la scritta che si vede dall’alto sulla lunga tavolata, un monito che arriva direttamente da The Old Oak, ultima opera di Loach.
Determinanti per la realizzazione del Piccolo Cinema Ken Loach (il cui logo, che contiene un disegno originale del volto del regista, è un regalo al progetto dell’artista Alessandra Dieffe) sono stati il Comune di Mesagne e il Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, i Ministeri della Cultura e dell’Istruzione e del Merito, che hanno sostenuto il “MEFF School Lab” nell’ambito del bando per progetti di rilevanza territoriale per l’anno scolastico 2022-23, vinto da Blue Desk.
Non risultano in Italia progetti dello stesso tipo, né simili: i ragazzi lo ribadiscono quando è il loro turno di prendere la parola e ringraziano i dirigenti scolastici per aver dato l’opportunità di aderire all’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale e dall’associazione fondata da Pinto e Amendola. “A differenza delle altre sale cinematografiche, non lavoreremo in modo industriale e commerciale” dice Antonio, studente dell’Epifanio Ferdinando, “ma insieme ai film di recente uscita proietteremo anche grandi classici e film più datati” e “L’iniziativa potrà provenire anche dai cittadini e dal pubblico”, precisa, proprio per confermare l’impostazione inclusiva e solidale del piccolo cinema mesagnese. “Abbiamo fatto un percorso molto stimolante sul cinema e sulla sua evoluzione nel corso del tempo. Apriamo questa sala con un’emozione di grande gioia, perché è esattamente quello che volevamo fare. Per questo ringrazio Floriana Pinto e tutti coloro che ci hanno sostenuto”, aggiunge Noemi, anche lei alunna dell’Epifanio Ferdinando. Dopo i ringraziamenti all’amministrazione comunale di Mesagne, che ha mantenuto la promessa di concedere i permessi necessari e offrire un luogo idoneo nel quale far nascere la sala, è il giovanissimo Andrea a concludere, rivolgendo ai cittadini mesagnesi, e non solo, l’invito a frequentare il Ken Loach, “un posto aperto e adatto a tutti, in cui si farà cinema in modo diverso dal solito, per giovani e meno giovani”.
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