I Remuri tornano a sfidare l’Italia a colpi di remi

Domenica 30 giugno nello splendido scenario delle acque del Porto interno antistanti viale Regina Margherita, si svolgerà la prima tappa del Trofeo dell’Adriatico e del Mar Ionio 2019 ed il Gruppo Vogatori Rèmuri di Brindisi sfiderà le marinerie di varie città dell’Adriatico e dello Ionio.
In campo, in rappresentanza dei colori della Città di Brindisi, sia l’equipaggio maschile che quello femminile che cercheranno di realizzare il miglior tempo possibile per superare gli avversari ed aggiudicarsi la Tappa con l’aiuto ed il sostegno del pubblico amico che affollerà il lungomare.
È dal 2003 che la squadra dei Rèmuri di Brindisi, nata da una brillante intuizione dello “sciabicota” Franco Romanelli – che oltre che fondatore ed anima del gruppo ne è anche l’allenatore e l’attuale timoniere, inizialmente con il solo equipaggio maschile, in tempi più recenti anche con un equipaggio “rosa”- partecipa alle gare nazionali ed internazionali che si tengono nei mesi estivi fra le marinerie del Mediterraneo
Abbiamo scelto un modo alternativo e diverso di presentare i vogatori e le vogatrici che domenica prossima rappresenteranno la nostra città e la nostra provincia in questa importante manifestazione che vede il capoluogo messapico padrone di casa, dando voce agli stessi protagonisti.
Cominciamo dalla grintosissima avvocato Marina Cito: “Un pomeriggio del febbraio 2016 un’ amica, attuale compagna di squadra, conoscendo la mia passione per lo sport, mi propose di andare a provare la voga.. un po’ scettica le dissi di sì perché comunque l’idea di stare a contatto con il mare anche d’inverno mi piaceva. Che dire.. sono ancora su quella barca, mi piace il rumore del mare, ascoltare i racconti di Franco, mi piacciono tutti i miei compagni di squadra e respiro libertà. In pratica vogare mi rende felice e non potrei farne a meno e finché posso non ne farò a meno, forza Remuri sempre”.
A seguire la dottoressa Maria Stella De Candia, in servizio presso il reparto di Ematologia dell’Ospedale Perrino: “Ho conosciuto i Rèmuri circa 2 anni fa, poco dopo il mio trasferimento a Brindisi per lavoro. Mi sono avvicinata alla voga per la curiosità di provare questo sport che vedevo praticare nel porto di Giovinazzo (poco lontano dal mio paese) e ho conosciuto non una squadra ma una famiglia, la famiglia dei Rèmuri, fondamentali per me che ero sola a Brindisi! Sarebbe troppo banale ridurre la voga a un semplice sport; la voga ha più a che fare con la magia, come la magia delle poesie in brindisino del nostro timoniere recitate in barca o la magia del suono dell’acqua accarezzata della pale dei nostri remi: la voga ha a che fare col respirare e vivere il mare!”
Ha un passato di nuotatrice agonista, Adelaide Molfetta, che lavora nell’azienda di famiglia, sposata e mamma di 2 bambini di 8 e 10 anni: “conciliare lavoro, casa e famiglia non è semplice fortunatamente ho l’aiuto di mio marito. Mi piace vogare perché amo l’acqua in tutte le sue forme oltretutto la nostra squadra e il clima goliardico ma anche agonistico che si è venuto a creare rende tutto più bello e leggero. È diventata ormai una droga di cui non si riesce a fare a meno!”
È la “ragioniera” del gruppo Diana Miraglia, commercialista che lavora in un’azienda di ricerca in campo farmaceutico a Calimera: “sono amante dello sport del mare e della natura e della mia città e far parte dei Rèmuri per me rappresenta la massima espressione della combinazione delle mie passioni. Vogo sentendo i racconti di Franco Romanelli sulla storia di Brindisi, in un porto unico, guardando le meraviglie della mia città e con il sottofondo del rumore del remo che entra ed esce dall’acqua, in qualunque stagione ed è per questo noi ragazze dei Rèmuri la chiamiamo voga-yoga: se a questo aggiungo anche la possibilità di fare agonismo mi ritengo una donna molto fortunata. Sicuramente fare questo sport comporta dei sacrifici soprattutto se si considerano gli impegni lavorativi e non, ma fino a quando c’è quell’adrenalina che si scatena ogni volta che mi preparo per andare ad un allenamento, ne varrà sempre la pena”.
Con i suoi trenta anni è considerata la mascotte del gruppo, Giada Fortunato, psicologa educatrice e che aprirà a breve un nido d’infanzia nella nostra città dopo aver vissuto per nove anni a Parma e che, particolare non da poco, questo venerdì si sposa, per cui sta alternando la voga con i preparativi di nozze: “Vogare per me vuol dire connettermi con il mare, la tradizione e le sue origini”.
Decisamente romantica è la visuale di Mihai Mihaela, ingegnere, sposata con un brindisino: “remare è come sognare lontani dal mondo che ci circonda e che qualche volta ci affligge. C’è più romanticismo in uno sport povero ma ricco di fatica come il canottaggio”.
Molto carica è Anna Motolese che si presenta come terza voga lato sinistro: “ho intrapreso questa attività sportiva perché amando il mare, ero affascinata di viverlo anche d’inverno, poi è subentrata la passione sportiva e la competizione. La nostra città ha una tradizione marinara molto antica ed il mio intento è quello di rappresentarla sportivamente. Spero che le nuove generazioni possano avvicinarsi a questo sport e che il porto pulluli di piccole e grandi imbarcazioni a remi”.
Così si presenta Mariella Lomartire: “nella vita sono un Operatore socio sanitario, vogo da 5 anni spinta dall’amore verso il mare, elemento di vita ed attraverso un percorso guidato e studiato dal nostro coach appositamente per amplificare i benefici di questo sport. Personalmente i sacrifici sono tanti, ma “no paura”.
E’ una dipendente pubblica Elisa Pizzolante: “Ho iniziato a vogare per curiosità. Il gioco però è diventato presto una passione. Una passione di famiglia rivisitata direi. Conservo nella mia memoria tantissimi ricordi legati al mare, alle barche e al porto di Brindisi. Da bambina, avendo due fratelli canoisti, ho sempre respirato la passione per il mare, la voga, l’impegno che questa attività richiede. Anche quella di Franco, il nostro timoniere, è una figura che ricordo da sempre. A tutto questo si aggiunge la gioia di far parte di una squadra meravigliosa”.
Confessa il suo folle amore per il mare Emanuela Quaranta: “Avevo sentito parlare dei Rèmuri e di quanto fosse bello vogare. Ma non riuscivo a capire come uno sport a mio avviso così faticoso potesse aver rapito il cuore di tre mie care amiche. Finché una di loro, Marina, un giorno mi ha proposto di salire a bordo e, dopo due anni di insistenze, finalmente l’ho fatto. Che dire… Ora è tutto più chiaro: i problemi svaniscono nell’istante in cui si affonda il remo e i pensieri si dissolvono. Mi piace l’aria che si respira a bordo, è un’aria serena, amichevole. Mi piace il suono dei remi che si muovono all’unisono e Franco è il nostro “direttore d’orchestra”. Fino ad ora avevo praticato solo sport individuali e adesso sono felice di far parte di una squadra, di questa squadra! Amo il mare ed amo la mia città e la sua storia. E i Rèmuri ne sono il connubio perfetto”.
È una sportiva nata e ci tiene a sottolinearlo Monica Buonasperanza: “Sono una persona che vive di sport e che adora immergersi nella natura. Sono piacevolmente competitiva e la cosa che mi ha fatto appassionare alla voga è poterlo condividere con donne grintose che anche nella fatica riescono a strapparti un risata”.
E per finire il contributo di Francesca De Micheli, originaria di Patù ma brindisina d’adozione: “Vivo a Brindisi e sono venuta a conoscenza della voga su lancia a dieci remi, da un amico. Ho iniziato due anni e mezzo fa, e da quel giorno non ho più smesso. Cosa mi spinge a vogare? l’amore che provo per questo sport mi è stato trasmesso da Franco Romanelli e dal figlio Antonio, presidente dell’Associazione vogatori Remuri. Tutte le volte che salgo in barca, cresce il desiderio di imparare per migliorare sempre di più. La voga è la mia sposa per cui quando sono in barca oltre a condividerla con la mia squadra mi godo tutto che ciò che è solo percepibile e non visibile da una lancia a dieci posti”.
Passando all’equipaggio maschile non possiamo non partire da Antonio Romanelli, educatore di Comunità di accoglienza per mamme con bambini per la Cooperativa Il Faro: “le barche, i remi ed il mare sono da sempre la mia “seconda casa”. Ho imparato a vogare da piccolo grazie alla passione di mio padre Franco, con lui ho vinto 8 volte lo storico Palio dell’Arca sugli Schifarieddi. Nonostante sia stato piú di 15 anni fuori Brindisi ogni estate ho sempre partecipato alle competizioni remiere per la mia Città, non smettendo mai. Dal 2016 ho l’onore di essere il Presidente dell’Ass. Vogatori Rèmuri per dare una mano a mio padre nella gestione organizzativa di questo meraviglioso gruppo. Lo faccio perchè mi fa stare bene e per dare continuità a una disciplina che regala alla città ed alle nuove generazioni un altro punto di vista di vivere, apprezzare, rispettare e promuovere le bellezze del nostro territorio”
Antonello Quitadamo, oltre che vogatore anche provetto subacqueo: “La voga è una passione, gli allenamenti duri, il sudore, la fatica, i calli alle mani, l’adrenalina sul campo di regata, l’amore per il mare sono elementi che ci uniscono in questo sport meraviglioso, ma poco conosciuto ai più. Quando un paio di anni fa mi sono trovato ad assistere alle regate dei vogatori Remuri a Brindisi, sono rimasto affascinato da questo sport, fatto di sudore, fatica e passione per il mare. Oltre all’orgoglio immenso che provo nel gareggiare per la mia città”.
In mare ci sta sia per lavoro che per passione Filiberto Cantoro, soccorritore navale della Guardia Costiera di Brindisi: Il mare è una passione da rispettare e questo lo so bene, faccio parte dei Rèmuri da appena due anni ma sono già innamorato di questo splendido sport che i Romanelli hanno saputo combinare con usanze e parlate autoctone”.
Si perde nella notte dei tempi la descrizione che ne fa lo studente Michel Lepainteur: “da quando ho visto i Rèmuri vogare per la prima volta, mi sono venute in mente immagini di tempi antichi dove enormi triremi fenicie solcavano il Mediterraneo. Infatti la tecnica di voga praticata da noi si rifà a quella dei popoli mitici dai quali proveniamo. Così rimasi affascinato da questa disciplina che pratico da qualche anno e oltre al beneficio fisico, c’è l’onore e il piacere di portare avanti una tradizione che ci fa ritrovare l’identità brindisina che sta correndo il grave rischio di andare persa”.
Abituato da sempre al sacrificio ed allo sforzo fisico è Giuseppe di Coste, in forza al Battaglione San Marco: “vogare è uno sport che facevo a 20 anni durante la Scuola Sottufficiali di La Maddalena con il gruppo sportivo della Marina poi riscoperto qui Brindisi con la famiglia Romanelli, uno sport duro ma che alla fine da molte soddisfazioni”.
Fra i più esperti vogatori c’è Massimiliano Nani: “La mia avventura, quasi decennale, è nata per caso, mi portò Angelo Fontò, mio collega di lavoro e di voga. Rèmuri è Franco Romanelli e la sua brindisinità, mare e bellezze cittadine, sport e amore per Brindisi, per me ormai è una dipendenza”.
Una dedica particolare la fa Luca Lapomarda: “per mio nonno e le sue origini. Per Brindisi e le sue tradizioni. Affinchè il sudore da noi versato ed i nostri/vostri grandi sforzi e sacrifici per guadagnare anche un solo secondo di vantaggio per far arrivare la città più in alto possibile siano da monito e da esempio per chi la città la vive e la amministra”
È quasi un esordiente Michele Puca: “Quest’anno forse farò le mie prime gare in barca tra i Rèmuri, sono arrivato da poco meno di un anno, coinvolto da mia moglie che è nella squadra femminile da prima di me. Con la voga e con i Rèmuri riesco a combinare la passione per il mare e per lo sport; e poi, gareggiare per la mia città, è una cosa che mi riempie d’orgoglio”.
Completano l’equipaggio maschile:Angelo Fontò, Vincenzo Maggiore, Ettore Scivales, Daniele Forleo, Dario Cozzoli e Teddy Zammillo.