Il lockwdown fa bene agli animali dello Zoo Safari, tante nuove nascite. Anche un’otaria

di Lucia Pezzuto per il7 Magazine

Leoni, tigri, elefanti asiatici, rinoceronti e giraffe ed anche la rarissima orice dalle corna a sciabola, tra arrivi e nuove nascite, nello zoo Safari di Fasano la pandemia sembra essere mai arrivata. Se non fosse per le misure di sicurezza dettate dal decreto anti Covid che non consentono l’apertura al pubblico potremmo dire che nello zoo più famoso della Puglia la vita scorre come se nulla fosse . Anzi la particolare tranquillità di cui godono gli animali potrebbe aver favorito anche gli accoppiamenti visto le nascite eccezionali che si sono registrate questo inverno, un periodo non proprio consueto per i nuovi arrivi. Eppure nel parco zoologico della Selva di Fasano negli ultimi mesi sono venuti alla luce alcuni esemplari di orice dalle corna a spatola, una specie quasi estinta e persino una piccola otaria. Dietro il benessere di questi animali c’è il sacrificio ed il lavoro di tante persone che nonostante la chiusura al pubblico e la crisi continuano a lavorare. “Il parco divertimenti è chiuso e i lavoratori stagionali, purtroppo, sono stati mandati a casa ma nello zoo anche se è chiuso al pubblico si continua a lavorare. Al momento ci manteniamo sulle spese- spiega il direttore Fabio Rausa- Avevamo dei fondi di approvvigionamento e le scorte per gli animali non mancano. Noi ci siamo sacrificati un po’ tutti e si spera che in primavera si possa aprire. Di fatto, quindi, siamo tutti operativi. Giusto qualcuno è stato mandato in cassa integrazione, essenzialmente il personale che era impegnato nel parco divertimenti. In tutta onestà devo dire che non ci troviamo ancora in una fase di emergenza ma se questa situazione delle chiusure dovesse perdurare sino all’estate, allora sì che potremmo avere qualche problema”. Il grande parco zoologico è nato nel 1973 si estende per ben 30 ettari che necessitano insieme agli animali che ospitano cura ed attenzione. Il circuito Safari ospita leoni, tigri, elefanti asiatici ed africani, giraffe, zebre, rinoceronti, antilopi (orice dalle corna a sciabola, gnu striati, antilope alcina, antilopi roane ecc.) e molti altri animali in semi-libertà. Ma possiamo trovare anche grandi mammiferi come orsi polari, orsi bruni, ippopotami, gibboni e foche.
“Gli animali stanno bene, perché le scorte e l’assistenza non manca. Diciamo che in questo momento sono loro i padroni del Safari – sottolinea il direttore Rausa- Sono più liberi di circolare e il fatto che stiano bene lo dimostra le tante nascite che abbiamo avuto in questi mesi. Qui ci sono circa 200 specie di animali, tra i 1500 e 1800 esemplari , oltre 100 carnivori. Nel parco zoologico durante l’inverno ci sono state anche tante nascite ad esempio di antilopi ma ancora più importante quelle delle orici con le corna a sciabola , una specie quasi estinta. Oppure la piccola otaria che nuota nel delfinario con la sua mamma”. Ma le novità non si fermano qui, perché accanto alle nascite abbiamo anche nuovi arrivi. Grazie ad un programma di scambi internazionale il prossimo mese arriverà un nuovo ospite grazie al quale si formerà una nuova coppia. “Sono previsti nuovi arrivi. A febbraio da un parco zoologico della Germania arriverà un rinoceronte maschio che verrà qui a fare compagnia ad una rinoceronte femmina che al momento è sola- spiega il direttore del parco- Abbiamo un accordo , un programma di scambi internazionali”. Resta il problema dei costi e delle spese da sostenere per mandare avanti il parco anche se chiuso al pubblico. A novembre scorso il Governo ha aggiornato il Codice Ateco che consente alle categorie di accedere ai ristori, con un nuovo Decreto Ristori bis ha introdotto tutte quelle fasce di lavoratori, aziende che erano rimaste escluse in prima battuta, tra cui i giardini zoologici e gli zoo. Ma nonostante questo nessuno poteva prevedere il prolungarsi dell’emergenza e della chiusura ed è per questo che nonostante le risorse in questo a disposizione dello zoo Safari, i responsabili della struttura si sentono un po’ con il fiato sul collo.
“I costi e gli impegni sono tanti, siamo riusciti a lavorare un po’ l’estate scorsa ma poi ci hanno di nuovo chiuso. Ora non ci sono dei problemi particolari ma abbiamo dei limiti temporali. Se dovesse saltare la primavera e restare ancora chiusi , allora sì che potremmo avere problemi seri- dice Rausa- Io sono fiducioso, dobbiamo credere nel vaccino e che la situazione si risolverà presto”. Intanto la vita nello zoo Safari di Fasano scorre e con il sacrificio di tutti il benessere degli animali è garantito, almeno per il momento. E nonostante non manchi loro niente il direttore dice di essere sicuro che tutti si siano accorti che qualcosa è cambiato. “Il fatto che il parco sia chiuso, che non ci sia il pubblico quotidianamente che viene, fa visita ed ammira gli animali, da un lato è positivo perché gli stessi si sentono più liberi. Trascorrono anche più tempo all’aperto- conclude il direttore- Ma al tempo stesso gli animali che sono nati e cresciuti qui, considerano la presenza del pubblico come parte del loro habitat e in qualche modo ne sentono la mancanza”.