«Le ville di lusso un mercato tutto italiano. Per i villaggi tante incognite»

Manca ancora l’anagrafica sul passaporto del turista post pandemia: le indicazioni da parte degli organi di governo e le numerose disposizioni normative locali sono ancora troppo numerose e confuse, tali da rendere poco chiaro chi sarà il fruitore finale delle bellezze paesaggistiche salentine. Una cosa però è certa: il mercato inerente l’affitto delle ville di lusso è tutto italiano, con una percentuale che si attesta intorno al 90 per cento sul totale. Cosa ci sarà da aspettarsi dall’estate 2020? Ne abbiamo parlato con Roberto Pagliara, Presidente del gruppo Nicolaus Valtur, che gestisce oltre 40 strutture recettive in Italia e all’estero, tra villaggi vacanze per famiglie, strutture alberghiere e residence, tra cui 24 localizzati tra le province di Brindisi e Lecce.
Presidente, per l’estate 2020 il settore turistico punterà su un turismo di prossimità?
“La situazione è ancora troppo confusa e mancano indicazioni certe alle quali attenersi. Il Governo ci ha lasciati soli, gli aiuti tanto decantati ad oggi sono inesistenti e ci stiamo barcamenando tra decine di disposizioni legislative locali per riuscire a riaprire. Le promesse sono servite come propaganda politica, ma non sono state mantenute. Avevamo chiesto degli incentivi per invogliare la gente a venire dalle altre Regioni, come dei contributi per l’istituzione di voli charter, ma al momento non è stato concesso niente”.
Quando riapriranno le strutture recettive?
“Non penso che sarà possibile pensare ad una riapertura prima del 28 giugno, abbiamo bisogno di tempo per organizzare la gestione. Basti pensare ce all’interno di un villaggio sono presenti bar, ristoranti, teatri, stabilimenti balneari, impianti sportivi: occorre chiarezza sulle disposizioni in vigore”.
Ma il problema è riallestire gli spazi per metterli in regola con le misure di prevenzione anti Covid-19?
“No, per il distanziamento, la gestione e fruizione degli spazi comuni non ci sono criticità, si tratta proprio di riorganizzare le attività. Il problema maggiore è la gestione dei più piccoli. Il miniclub non esisterà più, bisognerà inventarsi qualcos’altro, attività da svolgersi in gruppi di quattro o cinque bambini con un adulto come animatore. Sono vietati anche tutti gli sport per adulti, a parte qualche eccezione come il tennis, quindi bisognerà puntare su azioni individuali che consentano una certa distanza interpersonale come yoga e pilates.
Le prenotazioni sono ripartite?
“Ancora no, sicuramente il fenomeno è ascrivibile in gran parte al fatto che ancora moltissime agenzie sono chiuse e riapriranno la settimana prossima. Prima di allora non riusciremo ad avere un quadro chiaro sull’andamento delle previsioni e sui flussi stimati”.
Non si può azzardare alcuna previsione, quindi?
“Guardi, l’unico dato certo che posso riferire è che l’estate prossima il mercato delle ville di lusso sarà tutto italiano, con il 90 per cento delle prenotazioni non più effettuate da stranieri ma da italiani. Si tratta di residenze di lusso, con piscine private e arredate con mobili di pregio, che possono ospitare due o tre famiglie, anche numerose, e che danno la possibilità di vivere la vacanza che si sogna da sempre in tutta sicurezza scegliendo le persone con cui si vuole condividere la struttura. All’interno sarà possibile avere tutta una serie di esperienze, dallo chef privato all’organizzazione di escursioni su misura, servizi di trasporto privati e cesto di benvenuto. Servizi ed esperienze che renderanno la vacanza personalizzata e indimenticabile”.
In base all’incertezza attuale, quanti dipendenti rischiano di perdere il lavoro?
“Qui bisogna distinguere tra i dipendenti del tour operator, che sono tutti assunti stabilmente, tranne un venti per cento, e lavoratori con contratti stagionali impiegati nelle strutture recettive: qui i contratti a rischio sono il 95 per cento del totale”.
Ma il bonus vacanze di 500 euro sbandierato dal decreto rilancio, sarà fruibile dai vacanzieri italiani? Ce ne parla l’amministratore delegato del gruppo Nicolaus Alpitour, Giuseppe Pagliara
“Al momento la fruibilità del bonus presenta aspetti che necessitano di un chiarimento, come Astoi abbiamo dato mandato al nostro fiscalista di approfondire le modalità di utilizzo. Sembra che la fruibilità dipenda dal fatto che l’agenzia o il tour operator siano intermediari o organizzatori”.
Come cambia la tempistica e la durata delle vacanze a seconda della regione di provenienza dei turisti?
“Cambia il numero di settimane su cui fare riferimento: si passa dalle sei settimane all’interno delle quali si distribuiscono le vacanze di chi fa turismo a livello locale o regionale alle 10 settimane dei turisti che provengono dal centro e dal nord Italia fino alle sedici settimane da considerare con i turisti stranieri”.
Qual è la percentuale di perdita a cui si rischia di andare incontro quest’estate?
“Nella migliore delle ipotesi parliamo di una perdita del 35 per cento rispetto al fatturato dello scorso anno, nella peggiore delle ipotesi le perdite potrebbero essere anche del 70 per cento.”