Il governo, con decreto del 9 dicembre 2020 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ha messo a disposizione dei Comuni fondi per la demolizione di opere abusive, con contributi a copertura del 50% del costo dell’intervento.
La candidatura del Comune di Brindisi all’avviso del MIT è stata disposta nell’autunno scorso con delibera di giunta comunale n. 352/2020: venivano richieste 150 mila euro, pari al 50% del costo complessivo di 300 mila euro, per l’abbattimento di:
– un lido abusivo su area in parte demaniale, in parte agricola lungo la Costa Nord, sottoposta a tutela paesaggistica,
– un rudere di fronte all’ospedale Perrino su area di proprietà pubblica (Asl BR),
– opere abusive realizzate su area ad elevato rischio idrogeologico (Canale Patri).
Gli interventi di rimozione o demolizione candidabili erano relativi ad opere o immobili realizzati in assenza o totale difformità dal permesso di costruire (art. 31 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380), per i quali era stato adottato un provvedimento definitivo di rimozione o di demolizione non eseguito nei termini stabiliti.
Il Comune di Brindisi procederà ora alla previa acquisizione gratuita al patrimonio demaniale delle aree oggetto di intervento, quindi alla progettazione esecutiva e all’affidamento dei lavori di ripristino dello stato dei luoghi.
La restante quota necessaria all’intervento, pari ad ulteriori 150 mila euro, è già stata impegnata sul bilancio dell’ente, nei capitoli relativi alle sanzioni per i casi di inottemperanza agli ordini di demolizione impartiti dal settore Urbanistica Comunale.
La lotta all’abusivismo, connessa alla difesa del suolo, alla tutela dei beni paesaggistici e culturali, alla salvaguardia dei beni pubblici, è uno degli asset del settore Urbanistica, ed anche uno strumento di pianificazione e riordino del territorio, mediante il ripristino dei luoghi e della legittimità violata.