Una sola proposta per i terreni del boss: coop di Carovigno ottiene in gestione i 40 ettari confiscati

Lucia Portolano per il7 Magazine

Un progetto rurale e sociale sui terreni confiscati all’ex boss della Sacra corona Unita di Tuturano. Il Comune di Brindisi ha aggiudicato alla cooperativa Sant’Andrea di Carovigno la gestione per dieci anni dei quaranta ettari, distribuiti a macchia di leopardo tra le campagne di Tuturano, appartenuti alla famiglia di Salvatore Buccarella. Grano, uliveti a ridosso della famosa masseria nelle campagne della frazione a dieci chilometri da Brindisi. Le proprietà erano state messe al bando dal Comune per il recupero dei beni confiscati. Buccarella è in carcere, condannato a “fine pena mai”, ma una piccola parte dei terreni affidati apparteneva anche alle famiglie Pagliara e Marseglia.
Il Comune di Brindisi ad aprile scorso aveva pubblicato il bando per l’affidamento. Scaduti i termini era arrivata una sola proposta. Il 4 novembre la dirigente della Programmazione Economica Macchitella ha aggiudicato l’affidamento alla cooperativa Sant’Andrea, che già dal 2017, dalla gestione commissariale Santi Giuffrè, si occupa periodicamente di queste proprietà. Quarantasei particelle e 5 lotti. Dal 2017 la cooperativa garantisce la manutenzione dei campi e le procedure anti Xylella per la salvaguardia degli ulivi, in cambio semina il grano e prende il ricavato. Ora con l’affidamento la gestione si allunga per dieci anni. Al termine, il Comune si riserva la facoltà di rinnovo per ulteriori 10 anni, previa valutazione della corretta conduzione del bene, del raggiungimento degli obiettivi progettuali, della sussistenza dei motivi di interesse pubblico e nel rispetto della normativa vigente. Secondo il bando i terreni dovranno essere utilizzati per realizzare attività sociali senza scopo di lucro al fine anche di rafforzare la cultura della legalità. Nel progetto presentato dalla cooperativa è prevista la realizzazione di un impianto di sub irrigazione sotto terra, a circa 30 centimetri, per la semina e la raccolta di grano di qualità. Un intervento innovativo per questa tipologia di coltivazione.
Una volta raccolto il grano, su quei terreni saranno piantate colture a biomasse per alimentare le centrali. Nella zona ci sono due impianti a biomasse: una a Surbo e l’altro a Manduria. Per questi lavori saranno assunti soggetti svantaggiati, sia disoccupati o anche in particolari condizioni di libertà vigilata. Inoltre per gli uliveti sono stati programmati due campi sperimentali, con due borse di studio per la ricerca e la sperimentazione per la prevenzione e la lotta alla Xylella. Per le borse di studio ci sarà il coinvolgimento delle Università del Salento o di Bari.
La cooperativa parteciperà a bandi comunitari per reperire risorse economiche per gli interventi. “Ora che abbiamo ottenuto l’affidamento per un lungo periodo – spiegano dalla cooperativa Sant’Andrea – potremo programmare le attività e assumere impegni costanti con il personale. Inoltre per le varie colture ci avvarremo anche di esperti”. Oltre alla coltivazione dei vigneti, dei cereali, e delle biomasse ci sarà anche la produzione di olio. È la prima volta che la cooperativa Sant’Andrea gestisce dei terreni confiscati alla criminalità, sino ad oggi si era occupata solo di terreni di proprietà e in particolar modo della coltivazione di grano. In passato aveva anche partecipato al bando pubblico per l’affidamento dei terreni confiscati a Torre Santa Susanna alla famiglia dei fratelli Bruno, capi della Scu torrese. In quella occasione arrivarono al Comune solo due offerte, ma entrambe furono rigettate. Quella di Torre è una delle più grandi confische pugliesi alla criminalità.
A distanza di due anni ancora oggi non è stato emanato un nuovo avviso pubblico e i terreni risultano abbandonati. Si tratta per la maggior parte di uliveti. A maggio scorso, nella masseria dei Bruno, dove solo alcune stanze sono state confiscate, e nelle altre vivono ancora alcuni parenti, i carabinieri hanno trovato 350mila euro in contanti messi sottovuoto. All’arrivo dei Carabinieri, Giuseppe Bruno, il maggiore dei fratelli, è uscito di corsa da una stalla con uno scatolone tra le mani, con all’interno la grossa somma. Nella provincia di Brindisi ci sono già altri terreni confiscati alla criminalità gestiti da cooperative sociali. Si tratta di Masseria Canali di proprietà di un affiliato della Sacra Corona e a Torchiarolo la villa e i terreni di Tonino Screti, ritenuto il cassiere della Scu. Entrambi sono gestiti da Libera Terra. Da qualche tempo anche la cooperativa di giovani “Qualcosa di diverso” ha ottenuto la gestione di alcuni terreni che si trovano a San Vito dei Normanni.