
I militari della Sezione Polizia Marittima della Guardia Costiera, al comando del Capitano di Vascello (CP) Salvatore Minervino, hanno individuato e messa la parola fine ad uno scarico abusivo di reflui in mare, sanzionando pesantemente il titolare di una nota struttura ricettiva in agro di Ostuni. Diversi i sopralluoghi effettuati, anche in ore notturne con l’utilizzo di sofisticati sistemi di amplificazione di luce per la visione notturna, fino a quando i militari hanno individuato lo sbocco a mare posizionato in maniera occultata tra gli scogli e di non facile individuazione vista anche la presenza di una forte risacca che si rifrangeva sugli scogli in questi giorni di maestrale.
A questo punto si è seguìto a ritroso il percorso della condotta sino all’origine, sono stati aperti e controllati tutti i pozzetti d’ispezione, per lo più nascosti nella vegetazione, per accertare che non vi fossero allacciamenti di altre condotte interrate. La condotta è risultata partire dall’interno della struttura che è risultato essere dotato di un impianto di trattamento dei liquami, regolarmente autorizzato al reimpiego delle acque affinate esclusivamente per usi irrigui. Sul posto è stato richiesto l’immediato intervento dei tecnici dell’ARPA Puglia – DAP Brindisi – che hanno provveduto ad effettuare i relativi campionamenti ed avviare le procedure di analisi del prodotto sversato.
Al legale rappresentante è stata comminata una pesantissima sanzione per un importo massimo di 60.000 euro per la violazione del secondo comma dell’articolo 133 del decreto legislativo 152/2006 “Testo unico ambientale” avendo effettuato uno scarico di acque reflue in mare senza la preventiva autorizzazione prevista dall’articolo 124 dello stesso dettato normativo. Gli accertamenti sono tutt’ora in corso per verificare la sussistenza di condotte penalmente rilevanti quando e qualora, in relazione agli esiti delle analisi condotte dall’Arpa, risultasse che i reflui contengano sostanze inquinanti oltre i limiti soglia consentiti dalle norme.