
Non sono bastati l’elicottero e le perquisizioni della scorsa settimana al rione Perrino, né i posti di blocco effettuati dalla polizia in tutte le strade d’accesso della città martedì sera: la reazione della malavita è violenta e strafottente. Un cliente ferito in una gioielleria in centro, uno dei rapinatori colpito di striscio poco dopo quando la banda, fallito il colpo nell’oreficeria, ha ripiegato assaltando un tabaccaio di periferia. Non fa differenza, il corso o il rione Perrino, né il valore della merce esposta. E non sembra neanche spaventare il dispositivo anticrimine messo in campo da polizia, carabinieri e guardia di finanza, in modo più che visibile.
Le porte del carcere si sono aperte questa sera per due prodotti del vivaio della malavita brindisina: Antonio Mangiulli, 27 anni, ed Emilio Valenti, di 25. Il primo ha rimediato una ferita di striscio al volto all’uscita della tabaccheria, incrociando i carabinieri. Sono stati i militari dell’Arma a intercettare i banditi che avevano poco prima seminato il panico nella storica gioielleria Fischetti (la più antica della città) in corso Garibaldi. Una fucilata esplosa in quegli attivi convulsi ha ferito a un piede un cliente, poi la fuga a mani vuote a bordo di una Fiat Croma. Erano le 17.30.
I tre evidentemente non avevano intenzione di tornarsene a mani vuote e hanno puntato su un obiettivo sulla carta più semplice: la tabaccheria di via Tevere, nel cuore del rione Perrino e poco lontano dalla questura. Qui la rapina è riuscita ma fuori dalla porta c’erano i carabinieri. Due sono stati presi, il complice-autista è fuggito sulla Croma che è stata poi trovata bruciata nelle campagne tra Mesagne e San Vito dei Normanni.