La prof arrestata in Australia pronta a parlare: potrebbe essere estradata in Italia

Potrebbero essere a una volta le indagini su Elisa Salatino, l’insegnante fasanese arrestata il 12 febbraio scorso in Australia con una valigia piena di cocaina. La donna ha annunciato di essere pronta a collaborare e ha chiesto di essere ascoltata dal pubblico ministero Pasquale Drago che coordina la Dda di Bari e che è titolare dell’inchiesta italiana.
Con la Salatino avrebbe dovuto partire anche un uomo, un amico (che è stato già identificato), che aveva insistito per quel viaggio da fare insieme e che all’ultimo momento si era defilato poco prima del decollo. L’ipotesi è che in qualche maniera anche lui possa essere coinvolto nel traffico internazionale di droga e nei cinque chili trovati nella valigia dell’insegnante fasanese. Insomma quest’ultima potrebbe essere solo il corriere di un’organizzazione con base in Puglia. Le dichiarazioni della professoressa diventerebbero, allora, fondamentali.
Elisa Salatino è detenuta nel carcere di Melbourne e a maggio affronterà la prima udienza del processo. Sino a questo momento la docente, dopo essersi consultata con un avvocato di fiducia nominato in Australia, non ha reso dichiarazioni. Rischia una condanna a 25 anni di carcere.
La procura di Bari potrebbe chiedere di interrogarla, con una rogatoria in Australia. L’apertura di un procedimento in Italia con una eventuale richiesta d’arresto per la docente aprirebbe la strada a una richiesta di estradizione. Elisa Salatino potrebbe essere trasferita in un carcere italiano a disposizione della magistratura italiana.