Francavilla, Bianco: “Costi spropositati per i lotti”

«I costi fissati per i lotti in zona industriale costano uno sproposito, non è così che si rilancia lo sviluppo locale». Lo denuncia Dino Bianco, presidente del consorzio degli imprenditori francavillesi, che biasima la scelta del commissario prefettizio Mariarita Iaculli. Bianco definisce la cifra per metro quadro – 40,35 euro – assolutamente fuori mercato, considerato che un appezzamento medio è di 7-8mila metri quadri: «Ne consegue che gli stessi lotti in questo modo – dichiara Bianco – verrebbero a costare oltre 300mila euro, importo indubbiamente eccessivo e che sicuramente dissuaderà eventuali imprenditori interessati a sviluppare la propria attività e, ancor peggio, non attrarrà nuovi investimenti imprenditoriali». Quello di fissare tetti più alti per la cessione di spazi in area Pip era stata già sperimentata, con risultati poco lusinghieri, dalla passata amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo della Corte, come conferma il presidente degli imprenditori: «I lotti industriali in contrada Capitolo – ricorda – oggetto di bando di vendita della passata amministrazione comunale, alle stesse condizioni, hanno visto la richiesta di 1-2 lotti artigianali e nessuno industriale, e ciò perché, evidentemente, il prezzo di cessione delle aree industriali risulta oltremodo oneroso». Innalzare il costo dei lotti è proprio fuori tempo: «In questo momento di profondissima crisi epocale – dice ancora Bianco – in cui le attività devono essere incentivate con condizioni di particolare favore, occorre assolutamente operare pragmaticamente calmierando i prezzi per agevolare la ripesa economica e, ove opportuno, a fronte di un incremento occupazionale, concedere gratuitamente i suoli». Una cattiva scelta, quella del commissario straordinario, che per il presidente degli industriali francavillesi può ancora essere riveduta e corretta: «Il consorzio Pip ritiene assolutamente urgente un opportuno ravvedimento del Comune in proposito e auspica che esso possa rivedere e ridurre drasticamente il prezzo di cessione delle aree destinate ad attività produttive nell’interesse degli imprenditori, ma anche e soprattutto di tutti i cittadini».