Colombaia dentro la Asl, Ciannamea sul posto

BRINDISI – “Ho effettuato personalmente questa mattina un sopralluogo nei locali dell’ex ospedale Di Summa dopo aver visto il video che avete pubblicato. La situazione in effetti è grave, anche perché va avanti da molto tempo. Al momento posso solo dire che ci adopereremo il prima possibile per sanificare i locali e rimetterli in sesto”. Promette un immediato intervento Paola Ciannamea, direttore generale dell’Asl di Brindisi, dopo aver verificato con i propri occhi lo stato di estremo degrado in cui versano i locali al secondo piano dell’ex ospedale di Summa, così come documentato dal video pubblicato ieri mattina da Senza Colonne News. Le immagini, impietose, immortalano l’intero piano sovrastante gi uffici dell’Asl – tuttora attivi e quotidianamente frequentati da decine di dipendenti del personale, medici e utenti – interamente ricoperto da una coltre di escrementi di colombi.

Un unico tappeto di deiezioni, focolaio di almeno 60 possibili malattie trasmettibili all’uomo, tra cui salmonellosi, encefalite e tubercolosi: il tutto da anni esposto, grazie anche alle finestre eternamente spalancate, sugli uffici dell’Asl. Il sindaco di Brindisi Mimmo Consales, sconvolto dalle immagini che non ha esitato a definire “pazzesche” e “incredibili” si è detto pronto a emettere un’ordinanza di sgombero dell’intera struttura: ma solo dopo aver sentito il direttore generale dell’Asl Paola Ciannamea. La quale, dal canto suo, promette un immediato intervento: “Sono appena tornata dal sopralluogo in quei locali – fa sapere poco dopo mezzogiorno – e riconosco che la situazione è grave. Ma non ne ero a conoscenza, altrimenti sarei intervenuta prima”. Poi rassicura: “Ci adopereremo il prima possibile per sanificare l’intero piano e rimetterlo in sesto”.

Con che tempi? “Questo non lo so dire, dobbiamo prima predisporre l’apposito piano di pulizia, concordare il da farsi con gli uffici preposti, con l’area tecnica, il servizio veterinaria”. Insomma, per ora, par di capire, la situazione resterà tal quale. Con quali possibili rischi sulla salute di utenti e personale dipendente è facile immaginarlo. 

Emilio Mola