Asl, tangenti per le Tac. “Ci hanno chiesto dei soldi”. “No, abbiamo chiesto solo i nostri compensi”

La richiesta di denaro ci sarebbe stata. Ma il confine lungo il quale dovrà muoversi l’inchiesta avviata dalla Procura di Brindisi a carico di sette tecnici e dirigenti Asl di Brindisi per la fornitura di quattro macchinari per l’esecuzione delle “Tac” presso altrettante strutture ospedaliere della provincia è molto sottile. E’ sufficiente sporgersi da un lato di questo confine perché la richiesta di denaro si tramuti in “tangente”, “mazzetta”, “bustarella”. Ma se ci si affaccia sull’altro versante del crinale allora quella stessa richiesta diventa una legittima rivendicazione di “compensi” dovuti per le prestazioni date.

E in questi ultimi termini potrebbe muoversi la difesa dei presunti concussori, finiti sotto la lente del sostituto procuratore Marco D’Agostino. A far scattare l’inchiesta, una denuncia presentata dai fornitori dei macchinari, che avrebbero accusato dirigenti e tecnici Asl di aver preteso denaro sotto banco per l’affidamento degli appalti. In realtà, si difendono gli indagati, se delle richieste ci sono state, riguardavano solo ed esclusivamente i compensi professionali loro dovuti. Non di certo utilità illegittime.

Se sia o meno vera la versione degli uni o quella degli altri, sarà la giustizia ad accertarlo. Per ora l’indagine va avanti, e si arricchisce di importanti fonti di prova: computer e documenti acquisiti ieri mattina dai carabinieri presso gli uffici dell’Asl e le abitazioni degli indagati. Si tratta del direttore dell’ufficio tecnico dell’Asl Vincenzo Corso, di Brindisi; dell’ingegnere addetto all’area gestione tecnica della stessa azienda sanitaria Gianluca Pisani, di Brindisi; dell’architetto di San Pietro Vernotico Luigi Dell’Atti; dell’ingegnere brindisino Alessio Tedesco; dell’amministratore unico della società a responsabilità limitata “Sved” Tommaso Vigneri, di Bari; del procuratore speciale presso la stessa ditta Donato Morea, anche lui di Bari; dell’ingegnere barese Carmelo Bavaro.
Tra i legali già incaricati della difesa, l’avvocato Massimo Manfreda.