E’ morto annegato, nell’acqua e nel fango, all’interno di una condotta idrica sulla quale stava lavorando. Angelo Reschi, 38 anni, di Aradeo, cercava disperatamente l’aiuto dei suoi colleghi che sino all’ultimo hanno cercato di tirarlo fuori dal terreno, mentre l’acqua saliva progressivamente sino a sommergerlo. Francavilla Fontana questa mattina si è risvegliata sotto choc per la tragedia che si è verificata a poche decine di metri dalla caserma dei vigili del fuoco.
La dinamica
Reschi era al lavoro in via Barbaro Forleo sulla tubatura idrica operati da una società di Lecce appaltatrice dell’Acquedotto pugliese, la “Fiocca Vincenzo Srl”. Stava prendendo le misure all interno dello scavo per inserire la condotta quando all improvviso una delle pareti gli è franata addosso ricoprendolo fino al bacino. A causare lo smottamento, la rottura di una vecchia condotta d’acqua del diametro di circa 20 cm. L’acqua, si è riversata all’interno dello scavo in cui l’operaio era incastrato, riempendolo del tutto in pochi minuti Reschi è stato inghiottito da acqua e fango fino all’altezza del bacino.
I suoi colleghi di lavoro hanno cercato di soccorrerlo mentre il livello dell’acqua continuava a salire. Lo hanno afferrato per le braccia, lo hanno tirato, ma tutti i tentativi sono stati vani: l’operaio era incastrato tra detriti e fango.
La colata continuava a vomitare acqua e l’operaio fino a sommergere completamente Reschi mentre i suoi colleghi assistevano impotenti alla sua morte. I pompieri hanno fatto un ultimo tentativo di estrarre l’uomo ma era ormai troppo tardi.
Il medico del 118 ha solo potuto constatare il decesso una volta che la salma dell’operaio è stata riportata in superficie. Angelo Reschi era sposato e aveva due bambini piccoli.
La testimonianza dei colleghi
“Me lo sono visto morire davanti agli occhi. Abbiamo provato in ogni modo a tirarlo fuori, anche con le ruspe. Ma l’acqua saliva troppo rapidamente. Lui ci chiedeva aiuto, diceva di non riuscire a muoversi. Poi sono arrivati i vigili del fuoco. Ma la velocità con cui aspiravano l’acqua non era sufficiente. E alla fine lo ha coperto del tutto, lo abbiamo visto affogare e non potevamo fare niente”
(La foto del luogo della tragedia è di Antimo Altavilla)
Maristella De Michele ed Emilio Mola