Racket del caro estinto: i condannati dovranno risarcire l’Asl di Brindisi

Dodici condanne e sei assoluzioni: questo il conto presentato dal tribunale di Brindisi a conclusione del processo sul cosiddetto racket del caro estinto, che ha visto 18 imputati tra dipendenti Asl, impresari funebri e un medico legale a processo. Secondo l’accusa i dipendenti dell’Asl condannati favorivano alcune agenzie funebri compiacenti nel caso di decessi nell’ospedale Perrino di Brindisi, ricevendo in cambio favori in denaro.

Nel dettaglio il tribunale (presidente Francesco Aliffi) ha condannato i tre dipendenti dell’Asl Rita Laveneziana, Mario Faggiano e Antonio Grande a 2 anni e 6 mesi di reclusione ciascuno; gli impresari funebri Teodoro e Marco Giustizieri, Caterina Gatto, Maurizio Manfreda, Antonio Pietanza, Giacomo Leo, Daniele Leo e Alessandro Stasi a 1 anno e 6 mesi; il medico legale Alessandro Bocchini a 1 anno. Assolti Lorenzo Stabile, Anna Ciracì, Domenico Genco, Antonio Giuseppe Giustizieri, Vincenzo Curia e Michele Palazzo.

Rita Laveneziana, Mario Faggiano e Antonio Grande sono inoltre stati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici, mentre gli impresari Teodoro e Marco Giustizieri, Caterina Gatto, Maurizio Manfreda, Antonio Pietanza, Giacomo Leo, Daniele Leo e Alessandro Stasi sono stati dichiarati incapaci di contrattare con la pubblica amministrazione per la durata della pena inflitta.

I condannati dovranno quindi risarcire in solido i danni subiti dall’Asl di Brindisi costituitasi parte civile, e pagare immediatamente una provvisionale di 20mila euro, nonché 5mila euro per le spese legali sostenute dalla stessa azienda sanitaria.
Non saranno invece soddisfatte le richieste di risarcimento avanzate dalle altre parti civili Francesco Fioroni e Anna Valeriano costituitesi in giudizio nei confronti di Rita Laveneziana e Caterina Gatto.