La Digos anche a casa di Consales: sequestrati pc e tablet del sindaco

Non solo a Palazzo Nervegna. Gli agenti della Digos di Brindisi diretti dal vicequestore Vincenzo Zingaro hanno fatto visita questa mattina al sindaco Mimmo Conales anche presso la sua abitazione. Nel complesso gli investigatori hanno sequestrato al primo cittadino, oltre a una poderosa mole di documenti, anche il personal computer e il tablet dal quale l’ex giornalista non si separava mai.

Le misure rientrano nell’inchiesta avviata dalla Procura di Brindisi sul presunto pagamento irregolare di una parte dei debiti che il sindaco avrebbe contratto con Equitalia: circa 300mila euro, per la gran parte mai versati, e in minima parte (circa 30mila euro) pagati in contanti anziché, come prevede la legge, con assegni o altri metodi di pagamento tracciabili. Insomma, potrebbe non essere possibile conoscere l’origine del denaro utilizzato dal primo cittadino abbia preso i contanti per saldare i suoi debiti. Da qui le ipotesi di reato lui contestate: ricettazione, riciclaggio e abuso d’ufficio.

Per la stessa vicenda risulta indagato anche l’ex direttore di Equitalia, Giuseppe Puzzovio, accusato di concussione. Avrebbe cioè esercitato pressioni sui propri dipendenti affinché chiudessero un occhio, ma anche due, sul presunto pagamento irregolare del sindaco.
E due informazioni di garanzia, con contestuali decreti di sequestro, sono giunti anche al dirigente dello staff del primo cittadino Cosimo Saracino, che avrebbe svolto il ruolo di intermediario, e al commercialista di Lecce Vergari. Ipotesi di reato quelle contestate sulle quali la Procura di Brindisi sta cercando di fare luce, e sulle quali tanto Puzzovio, Vergari e Saracino quanto – e soprattutto data la carica ricoperta – Consales potranno fare chiarezza.

Emilio Mola

(nella foto il sindaco Mimmo Consales con il suo collaboratore Cosimo Saracino)