
Con l’avviso di garanzia per riciclaggio, ricettazione e abuso d’ufficio consegnato oggi al sindaco Mimmo Consales salgono a quattro le vicende amministrative e personali del primo cittadino sulle quali la Procura di Brindisi ha acceso fari e avviato inchieste, in poco meno di un anno.
Motumus e News
Il primo caso, deflagrato lo scorso trenta gennaio col primo “blitz” degli agenti della Digos a Palazzo Nervegna e a Palazzo di città, ha riguardato l’affidamento diretto del cartellone estivo “Culturamiamo” del 2012 alla società Motumus. Un appalto per la gestione di spettacoli e manifestazioni da oltre 200mila euro assegnato all’associazione brindisina senza uno straccio di gara. Parallelamente i magistrati Giuseppe De Nozza e Savina Toscani disposero il sequestro anche di altri atti, delibere e documenti, questa volta relativi all’ennesima proroga dei servizi di call center e rassegna stampa concessi dall’amministrazione guidata da Consales all’agenzia di stampa “News sas”: società dello stesso Consales, che l’allora aspirante sindaco dovette cedere nella primavera del 2012 in vista della sua candidatura a primo cittadino di Brindisi. Promise che, per sgomberare il campo da qualunque dubbio o sospetto di favori e conflitti di interesse, a bando scaduto avrebbe avviato una gara per l’affidamento del servizio ad altra società. Non lo fece. E anzi, a più di sette mesi di distanza dalla sua elezione, il 21 giugno concesse un’ennesima proroga alla sua ex società.
Per quella vicenda sono finiti nel registro degli indagati, oltre allo stesso Consales, anche Alessio Vincitorio, al quale furono trasferite le quote di Cosimo Consales dopo l’elezione a sindaco del capoluogo (la società cambiò denominazione da News di Consales Cosimo Sas in News di Vincitorio Alessio Sas); Simona Venuto (News); Maurizio Ciccolella (direttore di Motumus) e Salvatore Vetrugno (News e Motumus).
Brindisi Calcio
E’ invece di due settimane fa la notizia del fascicolo aperto dalla Procura di Brindisi sul passaggio delle quote del Brindisi Calcio dai vecchi proprietari all’imprenditore barese Antonio Flora. Sotto la lente dei pm Antonio Costantini e Savina Toscani, le indebite pressioni esercitate – secondo l’accusa – anche dal sindaco Mimmo Consales sugli allora proprietari della società biancazzurra Giuseppe Roma e Annino De Finis affinché cedessero gratuitamente le loro quote ad altri imprenditori interessati all’affare. L’avviso di proroga delle indagini preliminari è stato consegnato, oltre che al sindaco Mimmo Consales, anche all’assessore comunale allo Sport, Antonio Giunta, e a due tifosi del Brindisi calcio, Massimiliano Zippo e Francesco Galluzzo.
I debiti in contanti del sindaco
Oggi, l’ennesimo blitz della Digos, col contestuale sequestro di atti, pc e tablet e la consegna di quattro avvisi di garanzia per riciclaggio, ricettazione, abuso d’ufficio e concussione. L’inchiesta avviata dalla Procura di Brindisi punta a fare luce sul presunto pagamento irregolare di una parte dei debiti personali che il sindaco avrebbe contratto con Equitalia: circa 300mila euro, per la gran parte mai versati, e in minima parte (circa 30mila euro) pagati in contanti anziché, come prevede la legge antiriciclaggio, con assegni circolari o altri metodi di pagamento tracciabili.
Nel dettaglio sono tre i versamenti nel mirino degli investigatori, effettuati fino all’estate del 2013. Si tratta di una serie di rate da oltre 5mila euro che il primo cittadino, il capo del suo staff Cosimo Saracino e il commercialista leccese Massimo Vergara (anch’essi indagati), avrebbero consegnato “cash” a Equitalia. Secondo gli atti dell’inchiesta l’ex direttore di Equitalia, Giuseppe Puzzovio, anziché rispedire al mittente le somme irregolarmente presentate, avrebbe fatto pressione sui suoi dipendenti perché si recassero presso altre banche dove cambiare i contanti in assegni circolari. Da qui l’accusa, a lui solo rivolta, di concussione.