
Si aprirà venerdì il processo davanti alla sezione disciplinare del Csm del procuratore di Brindisi Marco Dinapoli, accusato di aver interferito nell’attività della Direzione distrettuale antimafia durante le indagini sull’attentato del 19 maggio del 2012 davanti alla scuola Morvillo Falcone, in cui morì la 16enne Melissa Bassi.
Secondo gli addebiti a lui rivolti Dinapoli avrebbe esercitato con diverse email pressioni sul gip di Lecce Ines Casciaro affinché escludesse dal fascicolo l’aggravante del terrorismo. In questo modo l’inchiesta, anziché restare alla Dda di Lecce (circostanza bollata da Di Napoli alla stregua di “un espropio”), sarebbe tornata nelle mani della sua Procura. Un comportamento ritenuto “gravemente scorretto” che si aggiunge alla richiesta al Pg e al Procuratore di Lecce, anch’essa formulata “al di fuori di qualsiasi competenza ordinamentale e processuale”, di inserire nel fascicolo del pm proprie considerazioni sull’insussistenza delle ragioni che avrebbero dovuto giustificare l’aggravante del terrorismo.