
“Lascerò solo se me lo chiederà la mia maggioranza. Fino ad allora non intendo rassegnare le mie dimissioni”. Si imbullona allo scranno di Palazzo di città Mimmo Consales che all’indomani dell’ennesimo avviso di garanzia piovutogli addosso dall’inizio del mandato (poco più di un anno fa) ribadisce l’intenzione di non mollare. “Non sono di certo stato sorpreso alla frontiera con una valigetta carica di soldi – spiega Consales, entrando nel merito della vicenda giudiziaria che lo vede indagato per riciclaggio, ricettazione e abuso d’ufficio – ho solo consegnato 20mila euro in contanti ad Equitalia senza andare in banca a cambiarli in assegni, tutto qui”. Anche i meno informati sanno che ormai oltre i mille euro i contanti non sono più consentiti: “Ma io ho firmato una dichiarazione ad Equitalia con la quale concordavo che avrei consegnato loro i contanti. Quindi non avevo nulla da nascondere”.
Insomma, Consales si dice tranquillo e sereno. Anche dopo l’incontro con il segretario provinciale del suo partito, il Pd, Maurizio Bruno e il segretario cittadino Antonio Elefante: “Mi hanno espresso piena solidarietà e fiducia” fa sapere. Ma sul punto sembra mancare chiarezza, almeno ai vertici del partito. Perché se da un lato Maurizio Bruno conferma la fiducia al sindaco, aspettandosi tuttavia da lui le dimissioni qualora la sua posizione giudiziaria dovesse aggravarsi, Antonio Elefante esprime tutt’altro parere. “Ho chiesto a Consales di prendersi il tempo di capire col suo avvocato la questione dal punto di vista legale. Poi però dovrà prendere la sua decisione per non mettere il partito in difficoltà, nella condizione di dover decidere per lui”. Parliamo di dimissioni: “E di che altro?”. E se dovesse decidere di rimanere al suo posto? “Per quel che mi riguarda le condizioni non ci sono più”.