Spuntano nomi clamorosi e diventa più che mai trasversale e radicato il “partito” che gravita nell’orbita dell’inchiesta sugli appalti truccati all’Asl di Brindisi: da sinistra, a destra, passando necessariamente per il centro, sono molto noti – almeno a livello locale – i politici finiti nel mirino di guardia di finanza, carabinieri e magistratura.
Oltre all’intera nomenklatura provinciale e regionale del Partito democratico, tra le migliaia di paginate prodotte dall’operazione “Virus-Mercadet” spuntano anche i nomi dell’allora segretario provinciale nonché consigliere regionale e comunale a Francavilla in quota Udc Euprepio Curto, per il quale è stato addirittura suggerito l’arresto; del consigliere regionale in quota Sinistra ecologia e libertà di Mesagne e oggi deputato Toni Matarrelli; e del coordinatore provinciale del Popolo della libertà, allora deputato, fresco ex sottosegretario alla Giustizia e consigliere comunale francavillese a propria volta Luigi Vitali.
Stando all’informativa della guardia di finanza consegnata alla procura nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti Asl – composto principalmente d’intercettazioni telefoniche – pure loro avrebbero cercato di piegare l’interesse pubblico ai propri fini strettamente personalistici. Il tutto, attingendo o provando ad attingere a piene mani da un sistema torbido come quello che – a dire degli inquirenti – connotava da tempo sia la gestione dell’Azienda sanitaria locale brindisina, sia le società aggiudicatrici delle gare indette dall’Area tecnica con a capo l’ingegnere Vincenzo Corso.
È un intreccio impressionante di nomi, telefonate, sms, appuntamenti e incontri tra imprenditori, esponenti politici e funzionari dell’Asl, quello che emerge dai faldoni delle indagini.
Curto aveva contatti frequenti sia col capo dell’Area tecnica Asl Corso, sia con i manager della Manutencoop Facility Management di Bologna. Contatti con tema comune – secondo gli investigatori – la richiesta di assunzioni clientelari finalizzate a un allargamento del consenso politico in Consiglio comunale a Francavilla.
Curto avrebbe fatto pressioni su Corso e su Mauro De Feudis, dirigente Manutencoop, perché fosse assunta una parente del consigliere comunale di Francavilla Giuseppe “Peppo” Fusco. La parente del collega di scranno di Curto fu poi assunta a tempo determinato dalla Manutencoop dal 17 giugno al 15 settembre 2010. L’allora direttore generale della Asl di Brindisi Rodolfo Rollo, sempre al telefono, rassicurò Curto che la donna sarebbe passata a tempo indeterminato dopo le ferie estive.
Ma a Fusco non bastava, tanto che entrò in trattative con l’altra sponda politica, quella che faceva e fa capo a Vitali, per lo stesso motivo: in cambio di quella assunzione, Fusco avrebbe fatto il “salto della quaglia”, passando dall’Udc al Pdl e quindi dall’opposizione alla maggioranza in quel di Francavilla.
A questo punti prese corpo una sorta di braccio di ferro tra Curto e Vitali per assicurarsi le prestazioni e in voti di Fusco nel Consiglio comunale francavillese. Curto cercò di sventare il piano politico di Vitali rivolgendosi direttamente alle potenziali fonti: Manutencoop, Markas Sc Service società consortile arl, società cui sospettava potesse essersi rivolto l’avversario politico per l’assunzione della parente di Fusco, e ovviamente Corso.
A tutti gli interlocutori – compreso il consigliere regionale Giannicola De Leonardis, amico di De Feudis – Curto spiegò come “quel pezzo di merda di Gino”, grazie pure a quel “pezzo di m…” di Tommaso (Attanasi) e di Luigi Galiano (tutti e due consiglieri comunali) stesse cercando di soffiargli il consigliere Fusco. Operazione che andò a buon fine – Fusco migrò poi nelle fila del Pdl, dov’è rimasto fino alle dimissioni del sindaco Vincenzo della Corte – anche se la sua parente non fu poi assunta a tempo determinato né da Markas né da Manutencoop. Ciò, sempre secondo gli investigatori, anche grazie all’intervento di Curto sui responsabili delle società, sebbene il blocco delle assunzioni fosse stato imposto dai tagli regionali, dei quali il direttore generale Rodolfo Rollo aveva solo preso atto.
Curto figura poi nella vicenda della Sanitaservice Asl Br Srl – a capitale interamente pubblico, attiva nel campo dei servizi socio-assistenziali – amministrata da Giuseppe Giuri di Brindisi: nel corso delle cosiddette internalizzazioni del personale esterno all’Asl, alcune operatrici erano state prima escluse, poi reinserite in graduatoria nonostante risultassero sprovviste dei titoli richiesti. Curto a questo proposito era stato in contatto con l’ex vicesindaco di Ostuni Nicola Silletti che gli aveva caldeggiato l’internalizzazione di una “vigilatrice d’infanzia”, richiesta che poi Curto aveva girato a Giuri e da questi era stata eseguita. Tutta una serie di vicende che hanno indotto gli investigatori a suggerire al pubblico ministero la richiesta al gip di una «misura custodiale personale» nei confronti dell’ex senatore di Francavilla.
Il deputato mesagnese di Sel Toni Matarrelli avrebbe invece segnalato una persona da assumere all’allora direttore amministrativo della Asl Alfredo Rampino, che tanto per cambiare si è rivolto a De Feudis dicendogli che Matarrelli «è molto amico del presidente della Regione». E dopo l’invito di Rampino effettivamente una mesagnese è stata assunta. Ma Matarrelli, in un’altra occasione, si è rivolto direttamente al manager Manuntecoop De Feudis per l’assunzione di un’altra concittadina, assunta a sua volta dalla Manutencoop.
E ancora, in uno scambio di messaggio con De Feudis, il consigliere vendoliano scrive: «A proposito di quella signora ti prego di non considerarla piu visto che ho avuto un violento battibecco con lei per via del suo comportamento (inqualificabile) mentre ti sarei grato se mi aiuti nell’altro caso. A presto».
(Continua)
Eliseo Zanzarelli