Il Nuovo Centro Destra parte da Brindisi. E parte con Massimo Ferrarese. Questa mattina l’ex presidente della Provincia ha incontrato cittadini e giornalisti in un’affollata conferenza stampa all’Hotel Orientale, cui hanno preso parte non solo decine amministratori dell’area moderata pronti con lui a imboccare questo nuovo percorso politico, ma anche esponenti di altri partiti, tra cui il Pdl: se solo per curiosità e cortesia, o perché spinti da altre ragioni sarà il tempo a dirlo.
Ferrarese, affiancato dal senatore Massimo Cassano (ex Pdl), ha illustrato i tratti fondanti nel nuovo partito voluto da Angelino Alfano, non prima però d’aver ripercorso tappa per tappa quello che è stato il suo cammino politico: dall’illusione chiamata Forza Italia, al fenomeno Noi centro, fino allo scioglimento dell’Udc. Ed è stato proprio quest’ultimo atto a fare da preludio all’ingresso di Ferrarese e dei centristi nel partito fondato dall’ex braccio destro di Silvio Berlusconi. Anzi, guai a parlare d’ingresso. “Alfano – ha spiegato Ferrarese – non ci ha chiesto di ‘entrate nel Nuovo Centro Destra’, ma ‘Aiutateci a fondarlo’. E questo è stato per me il primo, importantissimo segnale, che mi ha convinto della bontà del progetto”.
All’Udc e a tutti i centristi vicini a Pierferdinando Casini e Lorenzo Cesa, Ferrarese ha dedicato la prima parte del suo intervento, invitando i suoi ex compagni di partito a guardare al Nuovo Centro Destra come a un alleato per il futuro: “Hanno detto che intendono essere il mattone di una grande casa dei moderati. Ma una casa non si costruisce con un solo mattone. Possiamo farlo insieme”. E le premesse per un futuro da partito di primo piano ci sono tutte: “In questi giorni – ha spiegato Ferrarese – ho incontrato tanti vecchi amici del Pdl che con certi estremisti non riescono più a convivere.
Amici che come Alfano hanno avuto il coraggio di affrancarsi, di essere liberi”. Un coraggio che l’ex presidente della Provincia non ha però trovato nel Pd: “La prospettiva della fine dell’Udc ha posto me e molti di noi davanti a un bivio. Da una parte avevamo la possibilità di dare vita a una grande forza dei moderati, dall’altra il Partito democratico, al cui interno però permane quel clima litigioso tra anime diverse troppo simile a quello presente nel Pdl”.
“Quello che andiamo a fondare insieme – ha proseguito Ferrarese – è un partito libero, aperto, che coinvolga i giovani così come abbiamo già fatto. Dobbiamo fare in modo che i cittadini tornino ad avere fiducia nella politica ed evitare che il malcontento ingrossi le file degli estremismi”. E sul suo ruolo all’interno di Ncd precisa: “Io non sono e non voglio essere il capo di nulla. Il Nuovo centro destra è un partito che muove dal basso e non imposto dall’alto. Lo costruiremo insieme, giorno dopo giorno, amministratori e cittadini”.
Inevitabili le domande dei giornalisti sul futuro delle alleanze: “Il nostro partito – ha chiarito Ferrarese – non è fatto di sigle, ma di uomini e di donne. E se fino a ieri i nostri rapporti col Pd e con gli altri alleati sono stati buoni, non vedo perché dovremmo cambiare atteggiamento oggi o domani”. Categoria infine la sua posizione sulla decadenza di Berlusconi: “Su questo non la penso assolutamente come Alfano e come il mio amico Massimo Cassano. Per me chi è stato condannato in via definitiva deve decadere”. Insomma, massima autonomia e massima libertà: “Perché la libertà – ha chiosato Ferrarese – uno se la prende. E noi ce la stiamo prendendo”.