Volano gli stracci in casa Pd tra il segretario regionale Sergio Blasi e quello provinciale Maurizio Bruno. E non è solo un modo di dire, dal momento che il primo dei due si è trovato costretto a convocare una conferenza stampa per smentire le dichiarazioni, soprattutto le accuse, del secondo. L’incontro con i giornalisti si è tenuto questa sera presso la sede provinciale del partito in via Osanna.
Al tavolo, di fronte a telecamere e taccuini, solo Blasi. Bruno ha atteso contro ogni “protocollo” nella sua stanza, senza mai nemmeno affacciarsi o fare con la sola presenza i classici onori di casa. Un’insolita assenza le cui ragioni sono parse chiare quando il segretario regionale democratico ha preso la parola: “Ho letto sui quotidiani che durante la conferenza stampa tenuta ieri da Bruno sono stato accusato di aver preso per i fondelli Brindisi. Ammetto di essere rimasto sgomento. E’ troppo per me, e non posso permettere che queste modalità mettano in discussione la mia lealtà, il mio impegno e la mia trasparenza”.
Blasi attacca Bruno su ogni punto: dalla sua posizione sulle dimissioni di Consales giudicata contraddittoria, alla sua presunta lontananza dalle esigenze del partito di Brindisi, passando per le critiche alla decisione di Ferrarese di passare con Nuovo Centro Destra. E ironizza: “Se questo è il nuovo che avanza, allora ridatemi Bordiga” (Amedeo Bordiga fu tra i fondatori del Partito comunista italiano, ndr).
A scatenare le ire del segretario regionale sono stati alcuni passaggi della conferenza stampa tenuta da Maurizio Bruno domenica, durante la quale ha rimproverato a Blasi di aver disertato volontariamente il vertice provinciale di mercoledì. Una riunione delicata per Brindisi, che avrebbe dovuto sancire il futuro dell’amministrazione comunale guidata da Mimmo Consales, appena raggiunto da un terzo avviso di garanzia.
Blasi ha smentito la ricostruzione fornita dal segretario provinciale del Pd: “Quella sera chiesi a Bruno di convocare la riunione sul tardi perché avevo un altro impegno e non volevo rinunciare a nessuno dei due. Quando mi sono liberato mi sono messo in macchina per raggiungere Brindisi, ma alle nove meno un quarto mi è stato detto che l’incontro stava per concludersi e sono tornato indietro”.
E a proposito di Consales: “Per quel che mi è dato sapere oggi Bruno chiede le dimissioni del sindaco. Ma mi è stato detto che durante il vertice di maggioranza la sua posizione è stata un’altra. Ha detto che aveva delle perplessità su Consales, ma che le giustificazioni da lui fornite gli sono state sufficienti per invitarlo ad andare avanti. Io a quest’arte della dissimulazione, a questa abitudine di dire una cosa e farne un’altra, sono contrario”.
Bruno e Blasi sembrano insomma divisi su tutto. Anche su Massimo Ferrarese. Per il segretario provinciale di Brindisi il passaggio dell’ex presidente della provincia nel Nuovo Centro Destra di Alfano rischia di mettere a repentaglio l’alleanza col Pd. Per Blasi tutt’altro: “L’atteggiamento inclusivo e di apertura dimstrato dal partito con il Laboratorio (alleanza Pd-Udc) ha permesso al nostro partito di vincere ovunque in provincia, anche in comuni tradizionalmente di centrodestra. Non vedo perché ora cambiare atteggiamento”.
Sul futuro di Consales, invece, il segretario regionale preferisce non sbilanciarsi: “Sono un uomo di partito e rispetto le procedure e i ruoli. Sarà quindi la dirigenza cittadina a decidere nell’incontro di mercoledì. Incontro al quale intendo assolutamente esserci”.
Terminata al conferenza Blasi saluta i giornalisti che nel frattempo hanno raggiunto Bruno. Gli occhi bassi non incrociano lo sguardo del segretario provinciale. Che sul punto è categorico: “Non mi rimangio una sola parola”.