Appalti truccati alla Asl, l’inchiesta si allarga. Altri politici nel mirino

Si espande a macchia d’olio su tutta la Puglia l’inchiesta della magistratura sui presunti appalti truccati nella sanità: inchiesta che a Brindisi ha già portato all’arresto di 22 persone tra imprenditori, dirigenti e politici. Le Procure di Bari, Taranto e Foggia hanno aperto nuovi fascicoli per allargare il raggio d’azione dell’indagine su tutta la regione, poggiando la punta del compasso su un capitolo ben preciso dell’informativa della Guardia di finanza: quello che a pagina 148 ha per titolo “condotte illecite poste in essere da consiglieri della Regione Puglia”.

Tre Procure a lavoro
Nel mirino delle tre procure, i presunti rapporti deviati tra le Asl pugliesi e la politica. E in particolar modo tra il consigliere regionale dell’Udc Giannicola De Leonardis e la Manutencoop: secondo gli investigatori, sua azienda di riferimento. Almeno sei gli appalti che, stando a quanto emerge dalle indagini condotte dalle Fiamme gialle, sarebbero stati affidati alla Manutencoop anche grazie all’interessamento attivo di alcuni politici nostrani. Su tutti, appunto, De Leonardis.

La sanità è cosa loro
Significativa in tal senso, una sua telefonata intercettata durante l’inchiesta: “Noi in quella gara eravamo fuori siamo rientrati perché quello che ha detto a Siram, o entra Manutencoop oppure te ne vai tu. Anzi i patti li facciamo prima che esce il bando, perché deve uscire come diciamo noi, perché se ti possiamo cacciare, poi ti cacciamo. Noi adesso a quello li lo stiamo trattando peggio dell’ultimo dei subappaltatori”. E ancora: “Gli abbiamo chiesto un fido del 25 percento. Oh poi tieni conto che quello li è un consigliere regionale, ed è stato il primo eletto del Pd a Bari. Ha preso diciottomila voti… adesso si è incazzato, io ieri sono stato costretto ad andare lì, mi ha fatto vedere la proposta che ha fatto lui, che lì… riguarda la gestione delle manutenzioni elettriche la storia, che noi nei patti avevamo detto che, il 68% del valore della manutenzione elettrica l ’avremmo data in subappalto ad un’azienda indicata da lui a parte…”.

Le Asl? “Per allargare il bacino elettorale”
Parole che lasciano intendere, senza la necessità di alcun commento, quale sia il grado di penetrazione e d’influenza della politica nella sanità. Non per farne un servizio migliore, s’intende, ma come si legge nell’informativa “per allargare il proprio bacino elettorale a scapito degli avversari politici”.

I consiglieri regionali indagati
E infatti De Leonardis non è il solo consigliere regionale coinvolto nell’inchiesta. Tra gli indagati figurano già i nomi dei brindisini Pino Romano (consigliere regionale Pd di San Pietro Vernotico), di Euprepio Curto (consigliere regionale di Francavilla Fontana in quota Uc prima e “Futuro e Libertà” poi, molto vicino ai dirigenti Manutencoop) di Vincenzo Cappellini, anche lui Pd.

Fabiano Amati: “Tienili lontani dalla cucina”
Ma c’è il nome di un altro consigliere regionale brindisino. Quello di Fabiano Amati, già assessore alle opere pubbliche nella giunta Vendola. Lui però non figura nel novero degli indagati. Tutt’altro. Le sue telefonate intercettate ne tracciano un profilo completamente diverso rispetto a quello di chi, in qualche modo, ha le mani in pasta per proprio tornaconto.

E’ il 30 marzo del 2010. Amati, all’epoca assessore regionale, parla con il direttore generale dell’Asl di Brindisi Rodolfo Rollo. E spara a palle incatenate contro i colleghi: “Alcuni consiglieri regionali – dice – non sono proprio persone garbate, ti prego… tienili lontani dalla cucina e io ti difenderò sempre… tienili lontani… perché noi facciamo la sanità… le cose buone per i cittadini… e noi non facciamo invece i cucinatori di merende e merendine… tienili fuori… sto parlando dei consiglieri regionali che pensano tutti quanti che la sanità sia cosa loro…”.