Bucchi e il suo momento: “Tre anni meravigliosi”

Un stagione lunga tre anni. Tre anni di successi, sconfitte, record battuti, qualche critica e molte vittorie. Una stagione iniziata appunto tre anni fa dalla LegaDue, fino ad arrivare al giorno d’oggi con la New Basket Brindisi, prima in classifica, che domenica chiede a Cantù il lascia passare per volare ancora piu in alto. Piero Bucchi, a metà tra orgoglio e un pizzico di nostalgia, sviscera questo pensiero nella conferenza stampa di ieri, nella sala del PalaPentassuglia. Uno sguardo al passato e uno al futuro, soffermandosi sul presente e su quello che ora è diventata la sua squadra e la società. In molti si chiedono se questo straordinario avvio di campionato, sia figlio dello sciagurato girone di ritorno della passata stagione.

E’ lo stesso coach brindisino a dare una risposta interessante e piena di emozione : “Il finale dello scorso anno non lo divido da questo inizio di campionato. Per me è iniziato tutto tre anni fa, quando incontrai per la prima volta i dirigenti di questa società e mi prensentai a tutti proprio in questa sala. La mia stagione è iniziata lì – prosegue Bucchi – in un giorno di tre anni fa e continua tutt’ora. Un avventura iniziata proprio con Daniele (Michelutti), Marco (Sist) e che ha visto come protagonisti, prima Maestrello, Poletti, Simoncelli, poi Reynolds, Robinson, Gibson, sino ad arrivare a Snaer, Dyson, James.

“Quindi quello che è successo lo scorso campionato è stata un parentesi negativa di due mesi, in mezzo ad una stagione di risultati buoni. Da quei due mesi, abbiamo imparato tutti qualcosa. Anche la società ha preso atto ed è cresciuta.” Ora, Brindisi è in testa alla classifica di serie A, cosa mai avvenuta prima e sopratutto cosa non possibile da pronosticare. Il percorso, come lo chiama Bucchi, è stato in salita e probabilmete neanche lui si aspettava questa galoppata verso il punto più alto del basket italiano. Ma ormai è li in cima, chi ha guidato la barca in questi tre anni è stato lui, nel bene o nel male.

“Tra due domeniche magari non saremo piu in testa- dichiara il coach- per me non rappresenterà un problema perchè a me interessa che Brindisi dia un immagine di un certo spessore come sta facendo. La mia scelta di venire qui, è stata quella giusta. E’ stata la scelta di uno che tre anni, venendo dalla panchina di Milano, l’ha vista lunga”

Domenica c’e Cantù, probabilmente la compagine più dura tra quelle affrontate sinora. Bucchi questo lo sa e cerca di far capire quanto forte sia la squadra di Sacripanti, sopratutto dal punto di vista tecnico e dal fatto che i brianzoli sanno come si giocano questo tipo di partite “Loro sono una squadra molto simile alla nostra. Difendono molto, hanno dei giocatori perimetrali molto pericolosi e dei lunghi a cui piace giocare anche lontano da canestro. Sono abbastanza “speculari” a noi, quindi potremmo avere diversi problemi. E’ una gara molto difficile, Cantù non sta risentendo del fatto di essere impegnata anche in Europa. Ma questo non mi sorprende, perchè la loro concretezza nasce proprio dal fatto di giocare spesso e bene. Se pensiamo alle Final Eight? Adesso non guardiamo nessun traguardo, giochiamo una partita per volta. In futuro si vedrà” Piccoli problemi nella formazione brindisina, provengono dall’influenza che ha messo k.o Micheal Snaer e da un ginocchio malandato di Jerome Dyson. Entrambe dovrebbero essere del match.

Fabrizio Campagnoli