
“A me la Cittadella della Ricerca come nuova sede per l’Università di Brindisi non sta bene. I nostri studenti devono rimanere nella loro città, non farsi dieci chilometri e perdere così ogni vantaggio”. E’ la posizione, netta, del sindaco Mimmo Consales, sul trasferimento della sede universitaria brindisina a Mesagne. La decisione, si ricorderà, è stata comunicata nei giorni scorsi dalla Provincia, non più intenzionata a concedere i locali di via Primo Longobardo dal prossimo 29 dicembre, ma disposta a ospitare gli studenti presso la Cittadella della Ricerca. Un’idea che al sindaco Consales non va per nulla a genio, anche per le modalità con cui è stata comunicata. “Avremmo preferito essere almeno coinvolti – dice – dal momento che è una realtà che gestiamo insieme”.
O meglio, verrebbe da aggiungere, quasi insieme, dal momento che circa l’80 percento della spesa è carico del Comune. Per questa ragione il primo cittadino ha fissato per il prossimo 13 dicembre, ore 10, a Palazzo Nervegna, un incontro con i rappresentanti della Provincia di Brindisi, dell’Università di Bari, della Camera di Commercio di Brindisi e dell’Azienda Sanitaria Locale. Obbiettivo: individuare a stretto giro una soluzione alternativa.
“Quella individuata dalla Provincia (trasferimento della sede nella Cittadella della Ricerca) – spiega il sindaco – non soddisfa il personale universitario, gli studenti e non trova consenso neanche nel sottoscritto in quanto allontana dalla città l’Università che l’Amministrazione Comunale sostiene con enormi sacrifici economici. Da qui l’iniziativa di convocare un vertice finalizzato ad individuare soluzioni alternative alla Cittadella della Ricerca”. Possibili alternative? “Dobbiamo ancora valutare. C’è il Marconi, anche il Di Summa. Ma parliamo di strutture che richiedono comunque una ristrutturazione. Avremmo quindi in quel caso la necessità di una proroga dalla Provincia per utilizzare ancora qualche mese i locali di via Primo Longobardo”.