Franco Battiato incanta e fa danzare il teatro Verdi

Sulle note di ‘Voglio vederti danzare’ la platea del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi ieri sera si è alzata e ha iniziato a ballare insieme a Franco Battiato. Il foyer era pieno di gente che per un’ora e mezza si è fatta conquistare dalla musica e voce del maestro siciliano sul palco insieme agli artisti Etta Scollo voce, Nabil Salameh (palestinese residente a Bari dove ha fondato i Radio Dervish) voce, Carlo Guaitoli (pianoforte e tastiera), Gianluca Ruggeri (percussioni), Sakina Al Azami (voce), Jamal Ouassini (violino, voce e percussioni), Ramzi Aburedwan (bouzuq e viola), Alfred Hajjar (nay) e Pino Pischetola (ingegnere del suono).

Suoni mediterranei e pezzi storici con nuovi sorprendenti arrangiamenti hanno reso la serata poetica grazie anche ai testi e manoscritti che il cantautore siciliano è riuscito a cantare. In particolare, Battiato in scena ha intonato, tra l’altro, i testi del poeta arabo-siciliano Ibn Hamdis, il più grande interprete della poesia araba di Sicilia tra l’XI e il XII secolo. “Diwan”, si chiama così il progetto musicale che è stato portato in scena ieri sera, nasce in occasione dei festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia per ricordare una cultura dimenticata e una lingua che, nella sua diversità, appartiene al nostro patrimonio.

Un concerto a quattro voci dove si mescola il siciliano e l’arabo, lingua studiata e amata da Battiato. Violini che suonano una melodia che molto spesso lascia solo spazio all’immaginazione. I testi sono forti, raccontano storie, raccontano un’isola, la Sicilia. Diwan, parola araba dai molti significati – uno dei quali è dogana – è un canzoniere, una raccolta dei versi e dei componimenti sopravvissuti di un poeta, come quelli dell’arabo-siciliano Ibn Hamdis.

Maristella De Michele

(foto di Giorgio D’Aria)