Presidi in tour a Brindisi per studiare il digitale

Dirigenti di tutta Italia questa mattina a Brindisi presso l’istituto scolastico Ettore Majorana per toccare con mano il progetto ideato dal liceo brindisino Book in Progress, dove i libri digitali sono già utilizzati da tre anni, con l’intento di portarlo nelle proprie scuole superiori e di 1° ciclo. Uno degli ultimi istituti italiani ad aver aderito al progetto di una scuola alla 2.0 è l’Itis “Manthonè” di Pescara che ha messo nella biblioteca scolastica tutti i libri scolastici, dando spazio agli iPad. I libri digitali pian piano stanno sostituendo i libri di testo classici.

La dirigente scolastica dell’istituto pescarese è stata a Brindisi al liceo Majorana nel mese di giugno scorso proprio per conoscere da vicino il modello di scuola alla 2.0 prima in Italia e che ha già ricevuto l’elogio della Presidenza della Repubblica. “Siamo stati a Brindisi, dove i libri digitali sono utilizzati già da tre anni, per toccare con mano gli effetti del nuovo corso – racconta Donatella D’Amico, preside del Manthonè di Pescara – e ciò che ci ha colpiti maggiormente è stato l’entusiasmo dei ragazzi, perché i tablet sono i loro strumenti, incarnano il loro modo di comunicare e contribuiscono a ritrovare le motivazioni e la voglia di andare a scuola”.

Il liceo brindisino è la scuola capofila, tre anni fa il progetto Book in Progress lasciò tutti a bocca aperta, sconvolgendo un po’ il sistema scolastico. La rivoluzione in digitale rappresenta un elemento positivo per la professionalità del docente e lo sviluppo degli studenti. “Oggi sono miei ospiti dieci dirigenti scolastici giunti a Brindisi da diverse parti d’Italia, – racconta a Senza Colonne News il preside del liceo Majorana Salvatore Giuliano – sono qui per conoscere da vicino la nostra realtà scolastica perché vorrebbero portarla anche nei loro istituti. Noi siamo ben fiduciosi che il nostro progetto possa diventare il disegno della scuola italiana del futuro”. Trasformare la maggior parte delle scuole italiane in digitale significherebbe, inoltre, andare in contro alle famiglie perché, non dovendo più acquistare libri di testo, si risparmierebbe fino all’80%. Una rivoluzione concreta per giovani e meno giovani. Maristella De Michele