La Cittadella della Ricerca è fallita: perdite per oltre 1 milione e 700mila euro

La “Cittadella della ricerca” è definitivamente fallita. Lo stato di insolvenza della società consortile per azioni è stato acclarato con sentenza emessa il 13 dicembre dal tribunale di Brindisi che, preso atto del pesante stato debitorio, ha dichiarato l’incapacità della stessa di far fronte alle richieste dei creditori. Stando a quanto emerso dai dati contabili agli atti, le perdite accumulate dalla società ammontano a oltre 1 milione e 750mila euro, di cui, 769mila euro accumulate solo nel 2012.

Gli stessi creditori hanno già avviato le procedure per i pignoramenti, menter il tribunale ha indicato l’avvocato Stefano Inglese quale curatore fallimentare. “Con la sentenza del Tribunale di Brindisi – ha commentato Antonio Caroli, nominato liquidatore della società nel 2012 – finalmente sono stati dissipati i dubbi sulla Cittadella della Ricerca. 
Sono stato nominato liquidatore nel 2012 e in virtù del mio ruolo, mi sono reso conto purtroppo che i crediti vantati dalla Cittadella della Ricerca risultavano inesigibili, contestati e opposti, mentre i debiti erano quelli presenti già nel bilancio. 
Per questa ragione, sono stato costretto a chiedere istanza di fallimento e la sentenza emessa in data odierna dal tribunale di Brindisi mi ha dato ragione dichiarando fallita la Cittadella della Ricerca. 
In questo modo è stata fatta chiarezza sulla situazione economica della Cittadella manifestandosi ciò che aveva predetto l’ex Presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, e cioè che quell’ente non sarebbe stato in grado di produrre utili ma che era soltanto una macchina da debiti”.

A portare alla luce i traballanti conti della Cittadella fu infatti, durante la sua presidenza, Massimo Ferrarese, che denunciò l’assenza di numerose perdite dai bilanci della società. Queste emersero quindi man mano, portando a galla la reale condizione di dissesto in cui versava il consorzio, rimasta a lungo nell’ombra. Fino a dichiararne la definitiva incapacità a far fronte ai numerosi debiti accumulati.