Brindisi, dopo la crisi c’è voglia di ricominciare

 

Cerchiamo di mettere un po’ di ordine nel caos che si è ingenerato in casa biancazzurra nel corso degli ultimi giorni di calcio mercato dal momento che, anche per l’assenza di comunicati ufficiali da parte della società di via Benedetto Brin, ci si è dovuti affidare alle più svariate fonti per cercare di consocere chi è rimasto nella rosa affidata a mister Totò Ciullo e chi, invece, per propria volontà o perché non confacente ai bisogni del club ha navigato verso altre sponde.

Si sono accasati altrove il difensore Matteo Patti (Arzanese), i centrocampisti Massimiliano Marsili (Matera) ed il giovane Iaia (Virtus Francavilla) e gli attaccanti Diego Albano (Grottaglie) e Mino Tedesco (Gallipoli), è stato svincolato, in attesa di accasarsi altrove, probabilmente in Lega Pro, il centrocampista Raffaele De Martino.
Sono giunti i difensori Daniele Vetrugno (dal Monopoli), Gasperini (dal Sulmona) e Giuseppe Pinto (dal Mola), i centrocampisti Alessandro Troiano (dal Termoli) e Massimo Pollidori (dal Manfredonia) e l’attaccante Cristiano Ancora (dal Taranto).
Riassumendo sono andati via un difensore, tre centrocampisti e due attaccanti e sono arrivati tre difensori, due centrocampisti e un attaccante, ma è più che sicuro che fra un paio di settimane, quando sarà possibile pescare dalla Lega Pro, giungeranno un altro paio di elementi a completare definitivamente la rosa di prima squadra del Brindisi che, ad oggi, può contare solamente su venti elementi, vale a dire i portieri Novembre e Peschechera, sui difensori Liotti, Iaboni, Vantaggiato, Akuku, Pinto Cacace, Sicignano, Vetrugno e Gasperini, i centrocampisti Favia, Troiano, Pollidori e Greco, gli esterni offensivi Loiodice e Pellecchia e gli attaccanti Fella, Ancora e Gambino.
Domenica, in occasione della gara interna contro la Puteolana, mancherà, ancora una volta per squalifica, il terzino under classe 1995 Iaboni, incorso sul campo di Lucera, da diffidato, in una nuova ammonizione e fermato per un turno dal Giudice Sportivo.
In questi giorni mister Ciullo cercherà, oltre che di preparare la partita, come al solito, anche di infondere tranquillità alla squadra in modo da poter scendere in campo domenica sereni e ben determinati a conquistare l’intera posta in palio.
Un franca vittoria sulla Puteolana, formazione di media classifica con unica ambizione la salvezza diretta da conquistare senza dover passare dalla lotteria dei play out, costituirebbe, infatti, un primo tassello per poter riconquistare la fiducia innanzi tutto in se stessi e, poi, anche da parte della delusa tifoseria biancazzurra, in modo che si ritorni al più presto ad una situazione di normalità dopo due settimane di contestazioni conseguenti alla disastrosa deriva in campionato che ha portato il Brindisi, che era ad un tiro di schioppo dalla vetta, ai margini affollatissimi della zona play off.
Il presidente Flora è più che convinto che avendo sostituito elementi sia pur validi tecnicamente ma poco adatti alla categoria, con soggetti agonisticamente molto più validi ed abituati a lottare per il conseguimento di risultati, in pratica gente che lotta, la squadra ne è uscita rafforzata.
Ovviamente sarà il campo e solamente il campo a stabilire se il Brindisi nuovo corso sarà fare meglio, in chiave di punti e risultati, rispetto a quello bello a vedersi ma decisamente poco concreto che abbiamo visto all’opera fino a qualche settimana addietro e che nelle ultime giornate di campionato si era decisamente perso per strada.
Saranno certamente pochi i rimpianti per la partenza di calciatori sia pure discreti, come Patti e Marsili, che hanno mostrato decisamente poco attaccamento alla maglia e di loro il pubblico biancazzurro non conserverà il ricordo, mentre più rimpianti ci sono per Diego Albano, a cui non è stata data l’occasione per potersi esprimere ai suoi consueti livelli, e per il capitano Mino Tedesco, il brindisino doc, innamorato della maglia e della città, finito ingiustamente triturato dalle polemiche e dalle contestazioni, per qualche occasione da gol mancata laddove ci ha sempre e comunque messo, in ogni partita e contesto, l’anima in campo, quasi a dimostrazione del detto che San Teodoro, il patrono della città, è amante dei forestieri, sicchè l’essere brindisino viene ad essere quasi un handicap anziché, come dovrebbe essere, un valore aggiunto.
Qualche rimpianto c’è anche per la partenza di Iaia, un ottimo giovane centrocampista, anche lui brindisino doc, a cui non è stato concesso alcuno spazio nonostante l’enorme vuoto che il Brindisi ha avuto e tuttora nella parte centrale del campo.
Dei nuovi arrivati alcuni, cioè Vetrugno ed Ancora, già li conosciamo per averli avuti come avversari, un altro, Pollidori, per averlo visto all’opera sia come avversario, ma prima ancora anche con la V sul petto, per quanto concerne Alessandro Troiano, se il buon giorno di vede dal mattino, la sua maiuscola prestazione contro il San Severo è stata l’unica ad essere abbondantemente sopra la linea della sufficienza; tutti da scoprire, per il pubblico brindisino, invece, gli altri due arrivi, Gasperini e Pinto.
Alessandro Caiulo