D’Attis replica a Consales: “Sei al capolinea. Per il bene di Brindisi fatti un esame di coscienza”

“Consales è al capolinea e capisco il suo delirio. Pressato dalle conseguenze dei suoi errori, dalle inchieste giudiziarie, dalla inconcludenza della sua gestione e dalle richieste continue della sua stessa maggioranza, non può fare altro che scrivere comunicati stampa offensivi carichi di livore misto a disperazione”.

Replica a stretto giro Mauro D’Attis all’attacco del sindaco Mimmo Consales. Il capogruppo di Forza Italia, bersagliato dal primo cittadino con una sventagliata di “dov’eri” quando tutto a Brindisi andava a farsi benedire, risponde modulando verso l’alto i toni del per niente pacato confronto.

“Quelle che Consales chiama semplici beghe – scrive D’Attis – sono invece le denunce di gravi fatti che stanno macchiando la città sotto tutti i punti di vista e le responsabilità sono tutte sue e non di altri”. Per il consigliere azzurro il primo cittadino “offende anche l’ex sindaco Mennitti riducendolo a mero attore non protagonista. Proprio lui che, dopo essere stato stretto collaboratore dell’ex sindaco Antonino, è stato il comunicatore e lo strettissimo collaboratore dello stesso Mennitti”.

Prosegue D’Attis: “La mia, purtroppo anche per Consales, non è una tattica. È solo una presa d’atto della gravissima situazione in cui Consales ha infilato la nostra città. Tutte le cose che elenca Consales hanno una risposta. E per ogni risposta c’è la evidenza che Consales gioca con le parole. Perché in realtà solo quello sa fare. Mentre continua a ripetere sempre le stesse domande, Consales non ha ancora prodotto nulla di significativo, oltre che tagliare nastri di opere che non lo riguardano. La gente è già stanca di lui e questo, da buon comunicatore, lo ha capito. E sa che il consenso elettorale per lui non è più quello di prima”.

“Tra un rimpasto e un azzeramento – conclude il capogruppo di Forza Italia – e tra un comunicato stampa e un altro, si faccia un esame di coscienza. E mi riferisco solo a quella del politico. Per quella dell’uomo ci penseranno altri”.