Dopo un’estate tutto sommato tranquilla, riecco che a settembre, con la città che si ripopola, a Brindisi il crimine comincia a far avvertire la propria presenza: ieri sera, a Sant’Elia, la gambizzazione del 24enne Roberto Licci, poi arrestato e piantonato in ospedale poiché in possesso di una pistola rubata, mentre sul luogo del delitto è stata accertata la presenza di almeno tre pericolose armi da fuoco; pochi minuti fa, intorno alle 17,45, sulla statale 7 Brindisi-Taranto, due individui – su una moto di grossa cilindrata e con il volto coperto da casco integrale – hanno prima minacciato con una pistola, poi rapinato il conducente di uno scooter. In tutti e due i casi sono i carabinieri a cerca di fare chiarezza, partendo da due unici punti comuni, ammesso che un filo conduttore possa davvero esistere: sia la sparatoria che la rapina si sono verificate nella periferia Sud della città; in entrambi i casi, inoltre, è presente uno scooter Yamaha T-Max, quello sul quale si trovava Licci quando è stato sparato al polpaccio, in via Boldini, e quello portato via, dietro la minaccia di una pistola, al malcapitato nei paraggi del rondò che conduce all’Ipercoop.
Se in qualche modo i due episodi siano collegati, starà agli investigatori dirlo. Una cosa – dopo due gravi fatti di cronaca in altrettanti giorni – sembra certa: la “pax agostana” di Brindisi è finita.