
In attesa dell’autopsia, fissata per domani, ci sono anche tre dirigenti dell’Acquedotto pugliese tra gli iscritti nel registro degli indagati dal pm Manuela Pelerino a seguito della morte di Angelo Reschi, l’operaio 38enne di Aradeo (Lecce) che ha perso la vita giovedì scorso, a Francavilla, mentre lavorava su alcune condutture in via Barbaro Forleo.
Si tratta di Oronzo Pizzutolo, Gaetano Barbone e Francesco Manfredi, responsabili a vario titolo per l’appalto relativo alla rete idrica nel tratto in cui è accaduto il tragico incidente sul lavoro, non lontano dal municipio, affidato alla ditta Fiocca Vincenzo di Galatina alle cui dipendenze era Reschi. Salgono ora a sei le persone sottoposte a indagini: Antonio Fiocca, legale rappresentante della ditta galatinese, Lorenzo Russo, Luigi Paglialunga – il primo responsabile della sicurezza, il secondo escavatorista – e, per l’appunto, i tre dirigenti Aqp. Tutti potranno nominare consulenti di fiducia per partecipare all’autopsia che, domani sera, sarà eseguita dal medico legale Antonio Carusi. Le ipotesi di reato sono: omicidio colposo, mancata cautela, violazioni del Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Gli investigatori dello Spesal avrebbero ravvisato anomalie sul cantiere per le opere che si svolgono in luoghi confinati.
Intanto, in una nota, il segretario provinciale di Brindisi della Femca Cisl, Emiliano Giannoccaro, dichiara che di fronte a episodio come quello di Francavilla: «La più grande responsabilità va attribuita alle committenti, siano esse pubbliche o private, che attraverso le procedure di aggiudicazione degli appalti prediligono soltanto il massimo risparmio, sottacendo e non curando gli aspetti relativi al rispetto delle norme contrattuali sulla sicurezza degli addetti” che si rivelano quindi “gli anelli più deboli della filiera che ne fanno poi le spese».