Mattia, 16 anni: dramma alla periferia di Tuturano

La frazione di secondo che passa tra la vita e la morte è forse ancora più impercettibile quando tutto finisce in una stradina buia di campagna, immerso nei pensieri colorati che solo a sedici anni puoi permetterti. Della sua spensieratezza Mattia Cavallo aveva fatto un piccolo tesoro che gli aveva consentito di diventare un must nelle serate tra amici, delle partite al pallone, delle giornate in spiaggia. E poi quella passione per la moto che regala libertà a chi vive in una piccola frazione come Tuturano, troppo stretta per chi sta entrando a piedi uniti nella vita. E allora via in scooter, aggrappato al manubrio, con il casco a schiacciare la cresta che va tanto di moda, e a rincorrere gli ultimi giorni di estate spensierata.

Se n’è andato così Mattia. Stasera, con i suoi sedici anni e i sogni che ora continueranno a viaggiare incollati nei ricordi degli amici che in questi minuti si ritrovano sulla sua pagina Facebook, in una veglia irreale, fatta di messaggi d’addio e di disperati tentativi di presa di coscienza. Un lutto che dovrà essere elaborato faticosamente.

Rientrava a Tuturano, in sella al suo Gilera Runner 50. Dalla parte opposta i fari di una Fiat Bravo guidata da Antonio Riso, un pensionato di 71 anni che stava tornando a casa, in via Specchia, alla periferia sud della frazione. L’auto ha svoltato a sinistra e Mattia non è riuscito a evitarla. E’ stato un istante.

La moto contro la fiancata destra. Un tonfo, neanche il tempo di frenare, di rendersi conto di nulla. E’ morto sul colpo, nonostante il casco.

Il pensionato sotto choc e ammaccato, l’arrivo del 118 e i sanitari che si rendono subito conto che non c’è niente da fare. I vigili urbani che accompagnano Riso al pronto soccorso di Brindisi. Poi il triste rito della telefonata alla famiglia. Mattia è morto. La notizia si diffonde in un lampo perché a Tuturano è una porta accanto all’altra, una famiglia dentro l’altra.

E poi il pellegrinaggio sulla pagina Facebook, dove si cerca di stordire il dolore con una emoticon incupita, un cuore spezzato, un messaggio senza parole.

(Le foto sono di DAMIANO TASCO)

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