Brindisi, il 2014 si apre con furti e rapine: ormai si sentono imprendibili

Annuo nuovo, stesse piaghe. Il 2013, per Brindisi, è tramontato trascinandosi dietro, nel suo ultimo scorcio, una coda di furti e rapine senza precedenti nella sua storia più recente. Quello nuovo, il 2014, albeggia nel segno della continuità. La criminalità che dalla fine dell’estate saccheggia a piene mani il ventre produttivo della città e della provincia, continua a far paura, a rubare, a depredare senza sosta e ritegno. Lo fa con una spavalderia che ha il suono di un guanto di sfida scagliato in faccia alle istituzioni e alle forze dell’ordine. La novità del nuovo anno è quella dei colpi in centro.

Dall’inizio di gennaio, in meno di una dozzina di giorni, tre hanno fatto clamore più di altri proprio perché messi a segno nel centro nevralgico di Brindisi, a metà strada fra il comando dei carabinieri e la questura, a poche decine di metri dal Comune, dalla Prefettura, dalla Provincia, dall’Autorità portuale, lungo i corsi, in piazza, attorno al teatro. Il primo, il più inquietante e il più ricco, ha avuto quale suo teatro la gioielleria Flores, dirimpettaia di Palazzo di città.

Non ancora stimato con precisione l’ammontare della refurtiva: ma supererebbe le diverse centinaia di migliaia di euro, fra gioielli e contanti. Senza contare i danni. I ladri hanno avuto tutto il tempo (e le conoscenze) per accedere fra gli stretti cunicoli che si snodano sotto la gioielleria, scavare un varco nel muro sottostante il piano terra, disattivare gli allarmi, aprire uno squarcio nella cassaforte, scegliere accuratamente quali gioielli portar via e quali lasciare in vetrina, fuggire.

Poi è stata la volta di Eurobet, in corso Roma, duecento metri più in là. I ladri sono entrati nel cuore della notte dalla finestra del bagno, hanno svuotato le slot machine di tutti i gettoni di cui erano gravide, e sono svaniti nel nulla. Senza lasciare tracce. La notte successiva è stata la volta del Central Bar, a metà strada fra il teatro Verdi e il Comune, a ridosso di piazza Vittoria: centrale di nome, e di fatto.

Gli autori del colpo hanno agito indisturbati anche questa volta, non lasciando nulla al caso. Si sono preoccupato di spostare le telecamere di videosorveglianza per non avere addosso occhi sgraditi, poi sono entrati dalla finestra che si affaccia su vico Scalese. Conto della razzia: 800 euro in contanti, bottiglie di vino e gratta e vinci. Se si allarga di qualche giorno il compasso del tempo, ecco che nel novero entra anche la rapina alla “Generali” del 27 dicembre, sempre a pochi metri dal Comune.

In mezzo, tra un furto e l’altro in centro, in questo primo lembo di gennaio si contano – solo in città – anche due rapine in un’ora (il 2 gennaio sera ai danni della Sp petroli e dell’Europrinto di viale Commenda), il furto di 12 iPad alla Cittadella, e perfino un colpo all’interno della chiesa Santa Maria del Casale, fallito perché la cassetta delle offerte si è rivelata tanto resistente e inattaccabile da mandare in pezzi un piccone.

Ultimo colpo – limitando il conteggio ai soli di cui si ha notizia, e omettendo per ragioni di spazio i furti di auto e moto, o quelli in appartamento – quello scoperto in mattinata ai danni della “Scandiuzzi Costruzioni”, nella zona industriale. Tutto, almeno in questo caso, recuperato.
Ci sono poi i furti e le rapine in provincia. Solo ieri due banditi armati hanno assaltato la stazione di servizio Tamoil di Mesagne, e quattro giorni fa, il 7 gennaio, collezionati in un giorno a Francavilla due spaccate ai danni di un bar e di un parrucchiere e una rapina. Vittima: una commerciante del posto rapinata a un incrocio della borsa.