Armi chimiche dalla Siria: mobilitazione in Sardegna. Ma Brindisi resta nella lista

Manca un giorno alla data decisa dal ministero degli Esteri per comunicare in quale porto italiano saranno trasbordate le micidiale armi chimiche siriane destinate alla distruzione. Un carico di morte trasportato da due navi (una norvegese, l’altra danese) entrambe scortate dalle Marine di mezzo mondo, che vede il porto di Brindisi in cima delle possibili destinazioni. A meno di 24 ore dall’annuncio della Farnesina, non sembra siano giunte in città, alle Istituzioni, segnalazioni in tal senso.

Mentre proprio da ieri, alla Maddalena, in Sardegna, qualcosa sembra muoversi: i tunnel di Monte Moro, usati per ospitare materiale bellico, sono stati liberati. E domani, all’isola di Santo Stefano e a Palau arriverà una nave passeggeri della Saremar carica di materiale esplosivo. Bloccato anche il traffico passeggeri. Tutte misure e manovre che, prese insieme, in un arco così ristretto di tempo e con l’approssimarsi dell’arrivo del carico in Italia, lasciano presagire che l’arsenale di Damasco approderà lontano da Brindisi. Ma potrebbe trattarsi anche solo di una coincidenza, di normali spostamenti, ed essere tutto in gioco. Il sindaco Mimmo Consales conferma di non aver ricevuto notizie in merito: “Non mi è ancora stato detto nulla. Il ministero degli Esteri ci farà sapere solo domani 16 gennaio”. E quindi, bisognerà trattenere il fiato ancora una manciata di ore.

Il carico in quetione consterebbe di circa 700 tonnellate di armi chimiche: ordigni dal basso potenziale esplosivo, ma capaci di diffondere per chilometri e chilometri gas che ucciderebbero chiunque dovesse trovarsi nel raggio di propagazione. Se, come rivelato dalla Stampa, le due navi dovessero far rotta su Brindisi, sarà qui che si consumerà uno dei passaggi più delicati dell’intera operazione: il trasbordo del micidiale arsenale chimico dalle navi danese e norvegese, alla nave militare americana “Cape Ray”, attrezzata con speciali macchinari per la distruzione degli ordigni.

L’intera manovra, che quindi potrebbe essere eseguita davanti alle coste brindisine, dovrebbe durare non meno di 48 ore. Incerti, al momento, anche i tempi. Ma si tratterà di pochi giorni. Le due navi dovrebbero arrivare nel porto italiano messo a disposizione dalla Farnesina, già fra tre settimane.

Il capitano della nave statunitense “Cape Ray” su cui sarà trasbordato il materiale bellico, Rick Jordan, non avrebbe ancora ricevuto indicazioni sulla sua destinazione. Se sarà Brindisi, occorreranno poco più di una settimana per raggiungere queste coste, in attesa delle navi provenienti dalla Siria. “Non è stato ancora
confermato in quale porto italiano attraccherà” ha riferito. A testimoniare la delicatezza dell’operazione, il fatto che le due navi norvegese e danese dirette presumibilmente a Brindisi saranno scortate e protette durante il loro viaggio da altre navi russe, americane, e una cinese.