“Vieterò le battaglie simulate a Brindisi”

“Non ho firmato nessuna autorizzazione e mai ne firmerò per consentire le esercitazioni di softair. La battaglia simulata, che si è tenuta lunedì pomeriggio nel collegio Tommaseo da un gruppo che pratica questo sport, era totalmente abusiva. Sto pensando seriamente di presentare denuncia”. Sono le parole del sindaco Mimmo Consales dopo l’incidente avvenuto nello spazio verde che costeggia via Amerigo Vespucci dove è rimasto ferito un 45enne brindisino.

Il softair è uno sport molto particolare, ancora non tanto conosciuto ma comunque parecchio praticato. Il gioco è conosciuto anche come guerra simulata o tiro tattico sportivo, è uno sport di squadra basato sulla simulazione militare. A Brindisi si pratica ormai da diversi anni, grazie ad associazioni e gruppi nati ad hoc per sostenere il gioco di squadra e conta almeno 300 partecipanti.

Alcuni gruppi scelgono delle zone del territorio per le esercitazioni di softair e in base al luogo – se si tratta di suolo pubblico o meno – avanzano (o dovrebbero) formale richiesta agli enti preposti. Così come avrebbe dovuto fare il gruppo che lunedì pomeriggio ha occupato abusivamente il giardino Tommaseo, attualmente inagibile.

L’incidente che ha visto protagonista Andrea N., 45enne di Brindisi, giocatore di softairt, è avvenuto proprio nella fetta verde che si trova vicino la Lega Navale. L’uomo è precipitato da un’altezza di circa otto metri e la caduta gli ha provocato un importante trauma toracico e cranico, per lui, infatti, è stato necessario l’intervento del 118. Inizialmente per il malcapitato si era temuto il peggio infatti è stato trasportato presso l’ospedale Perrino con codice rosso, poi fortunatamente, dopo la notte le condizioni del 45enne sono migliorate.

Le “battaglie” possono durare anche fino a sei ore. Le armi utilizzate sparano pallini biodegradabili e che – stando ai racconti dei giocatori – quando arrivano sul corpo provocano abbastanza dolore. I partecipanti al gioco indossano regolarmente, anche durante le esercitazioni, la mimetica militare, gli occhiali  e le maschere per proteggere occhi e viso. Secondo al racconto di un giocatore, quello che è successo al 45enne, è stato un incidente dettato da un po’ di inesperienza perché il gioco del softair non consente arrampicate su alberi o strutture alte. Durante il gioco, infatti, non è previsto che il giocatore possa lanciarsi da altezze importanti. Tutti i giocatori che praticano questo sport dovrebbero essere coperti da assicurazione medica.

Maristella De Michele