Ciullo prudente e giudizioso: ma forse può crederci di più anche lui

Ha destato un po’ di sorpresa fra gli sportivi biancazzurri di fede calcistica la veemente sortita di mister Ciullo, solitamente pacato e riflessivo, che si è scagliato contro il gruppetto di persone che nel corso della partita di domenica scorsa contro il Gelbison Cilento ed al termine della stessa, ha contestato ed offeso pesantemente non solo lui ma anche alcuni suoi calciatori, di quelli, fra l’altro, che più si stanno impegnando e meglio stanno rispondendo in campo.
In effetti, come abbiamo avuto modo di evidenziare nei giorni scorsi, da un po’ di tempo a questa parte, la tribuna coperta è frequentata oltre che da centinaia di sinceri tifosi biancazzurri anche da alcune persone che tutto sembrano meno che sostenitori del Brindisi in quanto capaci solo di offendere e protestare e mai di sostenere od applaudire la squadra.
Ma quel che più ha sorpreso e fatto discutere delle dichiarazioni rese da mister Ciullo alla stampa alla ripresa degli allenamenti in vista dello scontro al vertice di domenica prossima a Matera, è il fatto che ha sostenuto in tutte le salse ed anche con toni forti, che il Brindisi non è la squadra da battere, che non è stata costruita ed ideata per vincere il campionato, che sono ben altre le reali aspiranti alla promozione e tanto altro che non solo è apparso in contrasto con le recenti affermazioni della società, che ha detto e ridetto che l’obiettivo della stagione è vincere il campionato e traguardare nei professionisti, ma è anche in netto contrasto con quanto i sostenitori biancazzurri hanno avuto modo di notare dal vivo e vedere con i propri occhi sul terreno di gioco del Fanuzzi dove né il Matera, né il Marcianise, né il Taranto, né la Turris, né il Francavilla in Sinni sono apparsi migliori del Brindisi ed anzi quello che sviluppa la formazione adriatica è sicuramente di gran lunga il gioco più bello del girone. Anche il Monopoli, che al Veneziani ha sconfitto i biancazzuri per 3 a 2, deve ringraziare la sua buona stella per quel fortunoso pallone passato sotto le gambe del portiere e finito beffardamente in gol.
Ed allora perchè al mister da tanto fastidio che alcuni addetti ai lavori e tanti tifosi considerano il Brindisi una delle squadre più forti e meglio attrezzate per vincere il campionato?
Probabilmente per l’eccessivo carico di tensione che in tal modo sente investire non solo lui ma anche i suoi uomini, forse dimentico del fatto che Brindisi è una piazza cui la serie D sta decisamente stretta anche perchè è una serie in cui non è mai retrocessa nella sua centenaria storia per demeriti sportivi ma dove è sempre finita per vicende extracalcistiche legate ai fallimenti delle varie società che si sono susseguite nel tempo.
Ed allora bisogna mostrare un po’ di pazienza e comprensione se il popolo biancazzurro, al terzo anno consecutivo di penoso purgatorio in questa serie, ha voglia di ritornare lì dove sarebbe se il destino maledetto non ci avesse fulminato per l’ennesima volta quattro anni addietro.
Abbia pazienza il mister se i tifosi brindisini – e non mi riferisco certo a quei beceri individui che hanno ingiustamente vomitato offese addosso a lui ed ai suoi uomini domenica scorsa – vedendo undici uomini in pantaloncini e maglietta con la V sul petto correre a perdifiato dietro un pallone sul prato del Fanuzzi, guardano alla squadra della propria città come a quella più forte del campionato ed anelano alla vittoria del campionato.
Certo, le troppe aspettative riposte in loro possono, alla lunga, logorare psicologicamente quei calciatori, specialmente i più giovani, non abituati a questo genere di tensioni, ma certo non può essere il caso di gente valida e di esperienza, veri campioni in campo e fuori, come i vari Cacace, Vetrugno, Sicignano, Novembre,Troiano, Pollidori, Pellecchia, Loiodice e Gambino che nessun tifoso biancazzurro cambierebbe mai con giocatori in forza alle altre squadre di vertice.
Che male c’è, allora, a credere al di fuori di ogni ragionevole dubbio che possiamo farcela, che possiamo vincere questo maledettissimo campionato di serie D e che sono le altre squadre che devono avere paura di noi e non noi delle altre?
Mister, a dirla tutta, sono più di quarant’anni che per me il Brindisi è la squadra più forte del campionato e la più bella del mondo e niente e nessuno mi convincerà mai del contrario.
Non c’è nulla di male a sognare ed i sogni qualche volta si realizzano ed allora, caro mister, aiutaci a realizzare il nostro sogno e credici anche tu, riportaci in serie C!
Alessandro Caiulo