Con un nulla di fatto e un rinvio a lunedì prossimo. Si è conclusa così l’attesa riunione di lunedì sera tra Popolo della libertà e La Puglia prima di tutto. Si è parlato di primarie, ma ciò che è emerso sono soprattutto le profondissime divisioni intestine. Primarie sì, primarie no, ma non solo. Le ambizioni sono tante, la comunione d’intenti praticamente non esiste. Un solo partito, tante galassie di pensiero.
Il candidato sindaco designato prima dell’estate, Giacomo Leone, ha ribadito la propria disponibilità a mettersi in gioco. Altrettanto ha fatto l’ex vicesindaco Mimmo Bungaro, favorevole alle elezioni di coalizione fin dal principio non perché gli piacciano – come specifica – ma perché utili a redimere ogni controversia con l’unico strumento di cui un politico non possa fare a meno: le preferenze. Non c’era, ma era un assente giustificato, un altro possibile candidato, Romeo Lippolis, che non sarebbe comunque contrario a concorrere. Al novero si aggiungerebbe poi il commissario cittadino degli azzurri, Michele Iaia. Questo il fronte del “sì”.
Il fronte del “no” non è meno nutrito. Una cordata di ex amministratori – tra consiglieri comunali e assessori – si è stretta attorno alla figura di Antonio Sgura, che sedeva a propria volta nell’ultimo Consiglio comunale dell’amministrazione della Corte. A sostenerlo, gente che i voti ce li ha sempre avuti: Antonio Eletto, Giuseppe Fusco, Mimmo Di Maria, Enzo Bellanova, Mimmo Indirli. Per loro, che guardano alle primarie con disprezzo, il candidato dovrebbe essere scelto “normalmente”, lasciando ogni strumento alternativo a chi l’ha inventato: nel caso delle primarie, quindi, al centrosinistra. Non si tratterebbe di conservatorismo spicciolo, bensì di una scelta dettata da ragioni di opportunità, finalizzata a non soffiare ancora sul fuoco delle polemiche del centrodestra.
Un centrodestra in cui gli appetiti sono tanti, i posti disponibili molti meno. Per capire come dovrà essere scelto il candidato, insomma, si dovrà attendere ancora un po’, anche perché al momento il coordinatore provinciale del Pdl – Luigi Vitali – nicchia, facendo montare ulteriormente i malumori nei suoi confronti e il rischio di un’implosione definitiva del partito. Se alla fine si propendesse per le primarie – anche a questo si è accennato – le si dovrebbe celebrare entro la fine di quest’anno. E su tutto incombe l’ombra della conclusione-choc della precedente amministrazione, falciata dall’arresto del sindaco di centrodestra Vincenzo Della Corte.
Eliseo Zanzarelli