Per i veleni del petrolchimico di Brindisi che sono interrati da 30 anni nella discarica di Micorosa, il Tar di Lecce ha annullato l’ordinanza della Provincia di Brindisi che imponeva ad Edison e a due società controllate da Eni (Versalis spa e Syndial spa) di effettuare le bonifiche dei 44 ettari contaminati. Quell’ordinanza era seguita alla caratterizzazione effettuata su quei terreni che aveva provato la presenza di 1,5 milioni di mc di cloruro di vinile, arsenico, cadmio con valori che superano di 4 milioni i limiti di legge.
Durissimi i Verdi che contestano la sentenza ricordando che lo stesso Tribunale amministrativo regionale si era espresso favorevolmente ad aziende che hanno inquinato in maniera conclamata: «Il Tar di Lecce – evidenzia il coportavoce nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli – negli anni scorsi era stato al centro di una serie di polemiche per aver accolto una serie di ricorsi dell’Ilva: dal referendum chiesto dai cittadini per decidere sulla chiusura dello stabilimento a una serie di ricorsi di natura sanitaria, ad un’ordinanza del comune che aveva ordinato la fermata degli impianti per effettuare una serie di lavori per ridurre inquinamento e impatto ambientale. Il Tar aveva sospeso il provvedimento sostenendo che non esisteva un’emergenza sanitaria tale da giustificare l’esercizio del potere di ordinanza attribuito al sindaco. Qualche mese dopo sarebbe arrivata la decisione del gip, Patrizia Todisco, di sequestrare l’impianto proprio per l’emergenza sanitaria».