
Il procuratore di Brindisi Marco Dinapoli e i sostituti Giuseppe De Nozza e Savina Toscani hanno comunicato formalmente al sindaco Mimmo Consales e ad altre cinque persone la conclusione delle indagini preliminari nell’ambito di due vicende che hanno interessato il primo cittadino: quella che riguarda l’affidamento del servizio di rassegna stampa e del cartellone estivo, e quella degli strani versamenti effettuati per rateizzare un ingente debito con Equitalia, proprio attraverso l’ex direttore di Equitalia di Brindisi.
Gli altri indagati sono appunto Giuseppe Puzzovio, barese, funzionario di Equitalia; Angelo Roma e Tommaso Primo Gagliani, dirigenti del Comune di Brindisi; Alessio Vincitorio, rappresentante legale della News, Sabino Porro, ex socio di Consales, nella stessa News.
La rassegna stampa. Consales (difeso dall’avvocato Massimo Manfreda) è accusato d’abuso d’ufficio per aver nascosto agli organi politici e amministrativi del Comune di Brindisi la sua situazione di conflitto di interesse, facendo approvare il 19 giugno 2012 una delibera di giunta con la quale si procedeva a un nuovo affidamento alla News dei servizi di rassegna stampa telematica e di call center senza consentire ad altre società di concorrere.
Consales era stato proprietario e rappresentante legale della News sino a 20 giorni prima, ossia sino al 30 maggio 2012, giorno in cui la società era stata ceduta ad Alessio Vincitorio con una esposizione debitoria di 428 mila euro (di cui 385 mila debiti tributari e verso istituti previdenziali di cui Consales manteneva la qualità di “coobligato” in quanto maturati nel periodo della sua gestione). Nonostante la cessione della società, nel periodo in cui il Comune aveva deliberato in favore della News (e anche successivamente), Consales si spostava con una Ford Kuga intestata alla società di cui non risultava più essere proprietario. La Digos (titolare delle indagini) ha accertato anche che sui conti della società, sino al luglio 2013, veniva addebitato il costo delle bollette telefoniche del cellulare utilizzato da Consales.
Nella documentazione presentata dalla procura, si evidenzia la stranezza di quell’affidamento alla News che aveva un senso compiuto quando il titolare della società era un comprovato professionista del giornalismo, quale appunto Consales. Ma che non aveva la stessa spiegazione nel momento in cui, uscito formalmente Consales dalla società, questa era stata affidata ad Alessio Vincitorio, tecnico informatico con piccole esperienze di fotoreporter. Vincitorio, hanno appurato i magistrati, non aveva i requisiti di legge necessari per ottenere un incarico del genere. Violazioni di cui – secondo la procura – Consales, Porro e lo stesso Vincitorio erano a conoscenza.
Il cartellone estivo. I due dirigenti, Gagliani e Roma, avrebbero fornito dolosamente parere favorevole a Consales che aveva proposto una delibera (adottata poi dalla giunta comunale) con la quale si elargiva all’associazione culturale Motumus un contributo di 153 mila euro per il progetto “Culturamiamo”. Un contributo fornito “al di fuori dei criteri di imparzialità e trasparenza”, scrivono i pm, procurando un danno alle casse del Comune in quanto la delibera era priva di copertura finanziaria e in violazione delle destinazioni di spesa impresse dal Consiglio comunale. Consales e i due dirigenti avrebbero tratto in inganno la giunta comunale nella parte in cui si dava atto che il contributo veniva finanziato facendo ricorso ad “economie di bilancio”, in realtà inesistenti, e invece si utilizzavano i residui passivi del 2011, manipolati – sempre secondo gli inquirenti – senza il previsto controllo del Consiglio comunale.
Il caso Equitalia. Al procedimento è stato collegato uno stralcio dell’altra inchiesta che vede protagonista il sindaco e riguarda la parte in cui, l’ex direttore di Equitalia, Giuseppe Puzzovio, avrebbero obbligato alcuni suoi dipendenti della sede di Brindisi ad emettere assegni circolari personali per il pagamento di rate di un debito (per complessivi 315 mila euro) che il sindaco aveva contratto con Equitalia. Qui il reato ipotizzato è concussione. Essendo Consales in possesso di denaro contante (per questa vicenda è indagato per riciclaggio in uno stralcio dell’inchiesta) ed essendo proibito, per via della legge sull’obbligo della tracciabilità del denaro, pagare con moneta cash, i soldi venivano versati sui conti dei dipendenti di Equitalia che provvedevano a trasformarli in assegni. Consales consegnava il denaro attraverso il suo segretario Cosimo Saracino.
Gli indagati hanno facoltà entro venti giorni di depositare documentazione, presentare memorie o chiedere di essere sottoposti a interrogatorio.