
Si era già infilato un cappio al collo e aveva assicurato la corda a un albero d’ulivo quando i poliziotti sono intervenuti strappandolo alla morte: un imprenditore barese di 69 anni è stato salvato così dagli agenti nella sua villa al Pilone, lungo la marina di Ostuni.
E’ accaduto nel pomeriggio di oggi, in un concitato giro di telefonate tra Ostuni e Bari dove, presso il commissariato Carrassi (diretto dal vicequestore Gianluigi Lenti), si erano presentati i parenti dell’uomo, in lacrime dopo aver trovato una lettera con la quale annunciava il proposito di farla finita.
I poliziotti hanno intuito che poteva essere proprio la villa di famiglia al Pilone il luogo scelto dall’imprenditore per compiere il gesto estremo e così hanno informato i loro colleghi del commissariato di Ostuni che hanno inviato una pattuglia nella località sulla costa.
Giunti sul posto, gli agenti hanno notato in effetti la presenza dell’auto dell’uomo all’interno del recinto. Sono giunti proprio nel momento in cui, utilizzando una scala a pioli, questi era salito sull’albero legando a un ramo una corda appena acquistata e a cui aveva fatto a un estremo il nodo scorsoio. L’imprenditore è stato bloccato dagli agenti prima che potesse lasciarsi andare.
Ancora sotto choc, ha raccontato ai suoi salvatori che aveva scelto di togliersi la vita a causa di una esposizione bancaria di 30-40mila euro per la quale l’istituto di credito aveva chiesto a lui e al figlio (che aveva assunto il controllo dell’azienda) di rientrare.
Sul posto è intervenuta anche un’ambulanza del 118 per prestare i primi soccorsi. Anche all’interno della villa l’aspirante suicida aveva lasciato una lettera molto toccante indirizzata ai suoi familiari.
Alla fine l’uomo in lacrime ha abbracciato i poliziotti ringraziandoli per il loro intervento determinante. Quindi un abbraccio ancora più commosso e commovente con i familiari cui poco prima era stato comunicato che tutto si era concluso nel modo migliore e che si sono precipitati a Ostuni.