L’opera lirica di scena al teatro Verdi: due spettacoli a marzo

La stagione del Verdi incontra l’opera lirica. Il sipario del teatro brindisino si alzerà su due autentici simboli della tradizione operistica italiana: «Don Carlo» di Giuseppe Verdi (sabato 8 marzo) e «Tosca» di Giacomo Puccini (giovedì 20 marzo). Due allestimenti dedicati agli appassionati della grande musica lirica e del teatro d’opera. La rassegna nasce da un accordo con l’Amministrazione provinciale di Lecce e mette in scena i titoli della Stagione Lirica Tradizionale dell’ente, giunta alla sua quarantacinquesima edizione con la direzione artistica del Maestro Sergio Rendine, compositore contemporaneo apprezzato in tutto il mondo.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il presidente della Fondazione e sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, il direttore artistico del Nuovo Teatro VerdiCarmelo Grassi, il vicepresidente e assessore alla Cultura della Provincia di Lecce Simona Manca e il Maestro Sergio Rendine, direttore artistico della Stagione Lirica della Provincia di Lecce.

 «La stagione lirica è il segno – ha sottolineato Mimmo Consalesdella collaborazione con l’Amministrazione provinciale di Lecce e si inserisce nel più ampio progetto di Capitale della Cultura 2019, che non è solo una candidatura o una bandierina di facciata ma l’anno zero di una vision comune che guarda alla cultura come valore sociale ed economico irrinunciabile. Oggi il rilancio della cultura rappresenta una necessità strategica per poter uscire dalla crisi».

 «Il taglio degli investimenti pubblici – ha osservato Simona Mancachiama a una maggiore responsabilità e impegno gli enti intermedi, e quindi ad una ancora più attenta opera di selezione delle priorità, avendo d’altra parte fattivamente provato con l’esperienza che l’investimento in cultura rappresenta uno degli strumenti-chiave anche sotto il profilo economico. Siamo convinti che la crisi si debba affrontare percorrendola al contrario, partendo cioè da scelte che nell’immaginario comune appaiono spesso superflue».

 «Anche quest’anno proponiamo una stagione lirica di altissimo livello – ha aggiunto Sergio Rendinecon titoli che coniugano innovazione e tradizione. Un grande risultato alla luce della fatica e dell’impegno che le amministrazioni del territorio sono costrette a mettere in campo per fronteggiare i tagli ai fondi per la cultura. E in questo quadro siamo riusciti a mantenere un alto livello di qualità affidando gli allestimenti a registi e interpreti di valore assoluto. Sarà un Don Carlo fedele alla partitura originale con atmosfere rarefatte che rafforzano i tratti dei luoghi e dei personaggi della storia. Poi arriviamo a Tosca, l’opera più rappresentata al mondo, con una messinscena pensata per esaltare le emozioni e la tradizione del celebre dramma pucciniano».

 «La proposta – ha concluso Carmelo Grassiincontra l’attesa e l’interesse del pubblico del Verdi per il teatro d’opera, già testato con successo lo scorso anno quando abbiamo avviato questa collaborazione artistica con l’Amministrazione provinciale di Lecce. Il momentodi crisi non risparmia gli enti pubblici, che da una parte hanno meno risorse a disposizione, dall’altra devono fare i conti con sempre più spese e più bisogni.Ma al “non fare” preferiamo il “fare insieme”, creare sinergie che ci permettano di attutire i costi.E la stagione lirica tradizionale è un esempio di rete,di progetto comune ispirato al low cost e al dialogo tra enti».

Prima opera in scena sarà, sabato 8 marzo, il «Don Carlo» di Giuseppe Verdi con la regia di Golat Ludek (nella foto), direttore artistico del Festival Internazionale Opera Praga. Se «La Traviata» è il titolo ver­diano più popolare e «Il Trovatore» quello più rappresen­tativo del musicista di Busseto, «Don Carlo» è certamente l’opera più fastosa e solenne. A Brindisi andrà in scena nella versione italiana in quattro atti composta nel 1884. Tra gli interpreti Francesco Palmieri e Monia Massetti. Sul podio dell’orchestra «Tito Schipa» salirà Filippo Maria Bressan, il Coro lirico di Lecce sarà diretto da Ema­nuela Di Pietro.

 Il «Don Carlo» fu musicato da Verdi su libretto in francese di Joseph Méry e Camille du Locle tratto dal poema drammatico «Don Carlos, Infant von Spanien» di Friedrich Schiller. La prima rappresentazione ebbe luogo l’11 marzo 1867 al Théâtre de l’Académie Impériale de Musique di Parigi, completa di balletti e con grandi scene corali secondo la tradizione del Grand-Opéra francese. Verdi realizzò una versione in quattro atti (eliminando il primo, quello di «Fontainebleau») in italiano che venne presentata alla Scala il 10 gennaio 1884Il Don Carlos è ora ridotto in quattro atti, sarà più comodo, e credo anche migliore, artisticamente parlando. Più concisione e più nerbo», scrisse il compositore). L’edizione presentata al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi è quella italiana in quattro atti.

Vertice dell’ispirazione musicale verdiana, il tenebroso Don Carlo descrive un mondo straziato di vittime del potere al tempo della Sacra Inquisizione spagnola. Sommosse, roghi di eretici e ribellioni liberali fanno da sfondo a dolenti frustrazioni amorose dovute alla ragion di Stato.

Giovedì 20 marzo sarà la volta di «Tosca»di Giacomo Puccini, diretta da Enrico Castiglione,poliedricoregista e scenografo di fama internazionale, protagonista negli ultimi anni della stagione lirica al Teatro Antico di Taormina. Sul podio ritorna Marcello Panni, che dell’orchestra «Tito Schipa» è stato per quattro anni direttore artistico.

Con quest’opera Puccini costruisce un immortale affresco di passione amorosa e dramma individuale su uno scenario storico reale, la Roma dell’epoca napoleonica. Tra i titoli teatrali più amati di sempre, «Tosca» andò in scena per la prima volta il 14 gennaio 1900 al Teatro Costanzi di Roma,alla presenza della Regina Margherita e di alcuni ministri tra cui LuigiPelloux. Il consenso del pubblico fu unanime (alla “prima” seguirono venti repliche), a differenza della critica che espresse invece giudizi contrastanti.

L’intera opera è un inno alla libertà, da Napoleone e dal potere pontificio, dai soprusi di Scarpia e dall’amore disperato che porta infelicità e rovina. Fondamentali la musica e il canto, forse più dei dialoghi, realizzati con un linguaggio diretto e accattivante. La vena melodica di Puccini trova sfogo nei duetti fra Tosca e Mario, oltre che nelle celebri romanze, una per ciascuno dei tre atti: «Recondita armonia», «Vissi d’arte», «E lucean le stelle».

Prezzi:

«Don Carlo»: platea € 30,00 – galleria € 25,00

«Tosca»: platea € 40,00 – galleria € 30,00

Abbonamento: platea € 50,00 – galleria € 40,00

 

Info e biglietteria:

Tel. 0831 229 230

Botteghino 0831 562 554

www.fondazionenuovoteatroverdi.it