C’è una salma bloccata nella cella frigorifera del cimitero di Brindisi senza che si possano stabilire le cause di quella morte: due procure infatti non riescono a stabilire quali di esse sia competente a far effettuare l’autopsia in quando il defunto abitava in una casa di campagna a Laureto, frazione di Fasano, ma per qualche decine di metri in territorio di Locorotondo, ossia provincia di Bari. Il decesso è avvenuto invece presso l’ospedale di Fasano. Oltre alla tragedia e a un giallo che necessita di essere risolto, dunque, anche i paradossi della burocrazia.
La vicenda è quella dell’uomo di 55 anni trovato agonizzante nel bagno di casa domenica sera: la moglie, tornando a casa, ha raccontato di essersi trovato davanti il marito pieno di ferite e di lividi, alla testa e sul resto del corpo. La donna ha immediatamente composto il 118 che in quella zona è collegato telefonicamente con le strutture sanitarie di Fasano, provincia di Brindisi.
Il poveretto, che soffriva di una grave forma di diabete, pare che poche ore prima avesse avuto un malore e dunque che non è escluso che quelle ferite se le sia procurate cadendo nel bagno di casa. Sta di fatto che l’ambulanza lo ha trasportato all’ospedale Umberto I di Fasano dove, nonostante le immediate cure, è deceduto poco dopo il ricovero. Sono stati gli stessi sanitari, avendo notato le ferite che l’uomo presentava alla testa, ai polsi, a un ginocchio, al malleolo e in altre parti del corpo, hanno informato come da prassi i carabinieri. A quel punto è entrata in gioco la procura di Brindisi ma quando è stata individuata con esattezza la collocazione geografica dell’abitazione della vittima si è scoperta che essa ricade, di poco, nel territorio di Locorotondo.
Dunque provincia di Bari. Così la salma è rimasta bloccata nell’obitorio del cimitero di Brindisi dove era stata trasferita per l’esame autoptico. Ma il medico legale non può agire se non ha l’incarico formale della procura e finora i magistrati di Brindisi e Bari non sono riusciti a risolvere la questione. Un dramma in più per la famiglia che attende da un lato di capire le cause della morte del congiunto e dall’altro vorrebbe dargli una degna (e possibilmente rapida) sepoltura.