IL BRINDISI COMPIE OGGI 102 ANNI: BUON COMPLEANNO, VECCHIETTO DAL CUORE BIANCAZZURRO

di ALESSANDRO CAIULO

Esattamente 102 anni fa, il 7 marzo del 1912 nasceva il Brindisi, inteso come squadra di calcio cittadina che, attraverso vicissitudini di tutti i tipi, momenti di gloria risalenti oramai ad anni lontani e tante, tante, sofferenze, è giunto, riuscendo sempre a salvare il titolo sportivo, fino ai giorni nostri rappresentato come è dalla Ssd Calcio città di brindisi, erede del Football Brindisi 1912, erede del Brindisi Calcio a sua volte erede della gloriosa e mitica Brindisi Sport.
Era, dicevamo, il 7 marzo 1912 ed il presidente di allora della Polisportiva Brindisi Sport, il capitano di lungo corso Giovanni Zaccaro, spinto dalla popolarità che il gioco del calcio – importato dai numerosi inglesi che grazie alla Valigia delle Indie e la Peninsulare popolavano la città messapica – aveva ormai acquisito in città, contagiando la gioventù brindisina decise di aggiungere questa nuova pratica sportiva alle numerose discipline di cui la polisportiva già di occupava e lo fece oltre che assorbendo nella polisportiva sorta quattro anni prima la squadra amatoriale del Brindisi Football Team e tesserando per il neonato sodalizio Brindisi Sport tutti quanti i migliori calciatori sparsi nelle varie squadrette più o meno improvvisate oltre che precetati fra i tanti militari di stanza a Brindisim e dava così vita alla prima formazione che realmente rappresenta la città di Brindisi anche al di fuori dei suoi confini territoriali, dal momento che venne iscritta al Campionato Regionale di Seconda Categoria per la stagione 1912/13 e, addirittura vince quel torneo battendo in finale il Lecce, che allora era ancora il capoluogo di provincia di riferimento per Brindisi per 2 a 1.
Indubbiamente da allora ne è passata davvero tanta di acqua sotto i ponti e, in questa sede, possiamo solamente riassumere per sommi capi la sua ultracentenaria storia.
Nel 1920, quando dopo la grande Guerra la vita nel Bel Paese tornò normale ed anche i campionati di calcio ricominciarono, la società ottenne l’affiliazione alla Federazione Italiana Giuoco Calcio e per questo per molti decenni ha associato la data 1920 al suo logo non come anno di nascita della società, ma di affiliazione, insieme alle altre squadre pugliesi che fino ad allora avevano fatto lega a sé, nel primo Comitato Pugliese della F.I.G.C.
Fino al 1990, anno del primo dei tanti fallimenti di cui è costellata la storia del calcio cittadino, la gloriosa Brindisi Sport ha rappresentato degnamente anche in campionati impegnativi e prestigiosi come la serie B di fine anni quaranta e quella di metà anni settanta non solo il meglio del calcio brindisino ma, in alcuni frangenti, anche dell’intera regione.
Risalgono a quegli anni le sfide di Coppa Italia contro il gotha del calcio nazionale: dall’Inter al Milan dalla Lazio al Napoli e via dicendo, oltre che gli ormai leggendari trionfi nel campionato 1972/73 del grande Brindisi di Vinicio e Franco Fanuzzi sulla capolista Genoa sia al Benedetto Brin che sotto le lanterne.
Anche dopo la retrocessione in serie C avvenuta al termine della stagione 1975/76, per una quindicina di anni ancora il Brindisi si espresse a buoni livelli sia in C2 che in C1, sfiorando anche il clamoroso ritorno in serie B con Mimmo Fanuzzi, figlio di Franco, alla guida della società e questo fino a quando, al termine del campionato 1989/90 il primo tracollo finanziario della storia del calcio brindisino non pose fine a questa gloriosa società.
Il titolo sportivo non andò perduto e grazie all’impegno di una decina di imprenditori locali fu costituita una nuova società, il Brindisi Calcio, che, con il consenso della Federazione, potette ereditare tale titolo anche se dovette ripartire dal campionato di serie D.
Nonostante la bella tradizione sportiva ed il blasone ereditato dalla Brindisi Sport, ci vollero più di dieci anni per riemergere dai fanghi delle paludi del calcio dilettantistico e, una volta tirata fuori la testa ed affacciatasi nuovamente ad un campionato professionistico, quello di C2 2002/03, la società, nonostante la squadra facesse appieno il proprio dovere ed avesse sfiorato la promozione nella serie superiore ed avesse vinto a mani basse la Coppa Italia di serie C, cominciò subito a dare segni di cedimento e, nella stagione successiva, quando ancora una volta sfiorò, pur nelle enromi difficoltà economiche, la promozione in C1 e conseguì anche brillanti risultati nella Coppa Italia Tim pareggiando contro il Catania per 1 a 1 e battendo per 3 reti a 2 il Bologna di Carletto Mazzone, non si riuscì ad evitare un nuovo fallimento al termine della stagione 2003/04 che rischiò di far scomparire per sempre il vecchio titolo sportivo della città.
Ancora volta un gruppetto di una decina di imprenditori locali mise mani al portafogli e riuscì a salvare, grazie al cosiddetto Lodo Petrucci, il titolo sportivo anche se questa volta toccò ripartire da ancora più giù, e precisamente dall’umiliante Campionato Regionale di Eccellenza.
La nuova società – denominata Football Brindisi 1912 in ossequio sia al nome della prima squadra brindisina che all’anno di assorbimento di questa da parte della Polisportiva Brindisi Sport con la conseguente prima formale iscrizione ad un campionato ufficiale – ottenne già al primo tentativo la promozione nel campionato di serie D, ma gli ci vollero alcuni anni per ritornare, al termine della stagione 2008/09, fra i professionisti.
Anche in questo caso il gigante creato mostrò di avere i piedi di argilla e dopo che la squadra, perse sul campo i play off per essere promossi in Prima Divisione contro Cisco Roma (in realtà entrambe le gare terminarono sullo 0 a 0 ma la formazione avversaria fu favorita dall’aver avuto una migliore classifica al termine della stagione regolare), ma avrebbe potuto ugualmente iscriversi al Campionato di Prima Divisione avendo maturato sul campo il diritto al ripescaggio, si optò per la cessione delle quote societarie ad un gruppo guidato da Vittorio Galigani, che non aveva alcuna intenzione di iscrivere la squadra in Prima Divisione, e ciò segnò l’inizio di una nuova fine per il calcio brindisino che, infatti, al termine della più travagliata stagione del calcio brindisino, quella 2010/11, si ritrovò nuovamente estromesso dai campionati professionistici per inadempienze economiche e mancato pagamento degli stipendi ad oltre cinquanta fra tecnici e calciatori,
Questa volta a soccorso del titolo sportivo intervenne l’art. 54 del N.O.I.F. che consentiva alle città capoluogo di provincia con un buon passato calcistico fra i professionisti, di salvare il titolo sportivo ed ottenere l’iscrizione di una società di nuova formazione alla serie D
Nacque, così, a fine luglio 2011 la Ssd Calcio Città di Brindisi che da tre stagioni sta partecipando, senza infamia e senza lode al campionato di serie D.
Auspicando, a breve, tempi migliori, oggi vogliamo fare tantissimi auguri di buon compleanno al nostro vecchio ed amato Brindisi, un vecchietto di 102 anni che ancora riesce a far palpitare tanti cuori.