Il sindaco di Cellino San Marco difende un imputato accusato di estorsione nei confronti di un onesto cittadino che veniva taglieggiato. La vicenda viene sollevata dall’associazione Antiracket Salento che assiste legalmente la vittima, un cellinese che è stato taglieggiato e danneggiato e che ha avuto il coraggio di denunciare il suo aguzzino. “L’intervento del sindaco di Cellino, durante il consiglio comunale di giovedì, relativamente alla sua professione di penalista che, a suo dire, lo legittima a difendere la persona e non il reato, sembra essere un concetto certamente condivisibile ma se invece consideriamo che tale penalista è anche il sindaco di una città, il senso si ribalta completamente”, scrive in una durissima nota l’Antiracket Salento.
“Il sindaco/avvocato, per etica professionale e umana deve astenersi dal difendere chi ha estorto e danneggiato un suo onesto concittadino. Il sindaco ha il dovere di tutelare il cittadino onesto dalla criminalità e pertanto non può esistere il doppio ruolo. Non si può predicare bene e razzolare male”, scrive l’Antiracket Salento. “Luigi Renna, vittima di estorsione, è assistito da Antiracket Salento e il sindaco di Cellino è l’avvocato difensore del suo estorsore: quindi, per parlare chiaro, il sindaco di Cellino difende la persona che ha commesso un reato a danno di un cittadino. Ogni ulteriore trasformazione di parole non cambia il senso. E’ solo una questione di scelte e quella dell’avvocato Cascione proprio non si addice a un sindaco”.
Nel luglio 2010 Cascione aveva partecipato ai funerali di un pregiudicato per mafia che era stato ucciso e venne attaccato duramente dall’allora sottosegretario agli interni Alfredo Mantovano. Cascione si giustificò dicendo che si trovava a San Pietro per acquistare marche da bollo in una tabaccheria e che accortosi del funerale – essendo il legale di quella famiglia – si era avvicinato per dare le condoglianze.