Incendi misteriosi in casa, l’Arpa non trova nulla. Il proprietario si attrezza per difendere la sua villetta dall’ignoto

Non ci sono campi elettromagnetici anomali, né perdite di gas: i tecnici dell’Arpa, giunti questa mattina nella villetta di piazza Pertini, a Casalini, non hanno rilevato alcun agente esterno che possa aver innescato i cinque misteriosi incendi che hanno sconvolto la vita di una famiglia e i tutta la comunità della frazione di Cisternino. L’ispezione degli esperti dell’Arpa, muniti di appositi rilevatori termici e magnetici, è durata un paio d’ore al termine delle quali non è giunta alcuna risposta plausibile. Se esiste un agente esterno che ha provocato le fiamme, questo non può essere né il ripetitore telefonico che si trova a poche decine di metri dalle case, né alcun elettrodomestico.

Insomma Biagio Bufano, il fabbro che – disperato – ha chiesto aiuto ai carabinieri per venire a capo di alcuni episodi inspiegabili, resta disperato e nel frattempo (dopo aver allontanato dall’abitazione la moglie e i due figlioletti) prosegue nell’opera di svuotamento della villetta degli arredi e degli elettrodomestici. In attesa della consulenza di un geologo, che possa escludere che le fiamme possano essere provocate da esalazioni provenienti dal sottosuolo, ha realizzato in tutte le stanze una gabbia di metallo che sia in grado di isolare gli ambienti da eventuali scariche elettriche esterne e ha addirittura riempito il pavimento di chicchi di mais che, in caso di scariche di microonde si trasformerebbero in pop corn.

Ma Bufano ha effettuato anche un’altra operazione che potrebbe essere non di secondo pianto: ha fatto riparare l’impianto di videosorveglianza che ha scoperto essere fuori uso, installando contestualmente sensori anti-incendio. Insomma, in attesa che le istituzioni gli diano risposte precise, l’artigiano di Casalini prova a difendersi da solo, confidando nell’aiuto di alcuni amici che a turno effettuano ronde intorno all’abitazione. Più che al soprannaturale insomma si pensa (e si spera) a qualcosa di terreno. Dopo i cinque incendi registrati nel giro di dieci giorni, da 48 ore, da quando la storia di Casalini è diventato un caso, in quella villetta non è successo null’altro di strano. Il che potrebbe non significare nulla, ma anche tutto.