di GIANMARCO DI NAPOLI
Chiacchierando davanti a un grappino, dopo una delle tante partite vinte in trasferta, con Piero Bucchi fummo forse un po’ brutali: “Sei stato coraggioso a venire a Brindisi, ti sei giocato tutto scendendo in A2, ma hai avuto ragione. E oggi, se possibile, sei arrivato a livelli ancora più alti di quando ti chiamarono a Milano per allenare l’Armani Jeans. Poi l’affondo: non pensi che sia arrivato il momento di capitalizzare quello che hai fatto? Là fuori di sicuro ti prenderebbero almeno cinque grandi squadre”. Lui ascoltava attentamente e non diceva nulla ma nello sguardo si leggevano due cose: da un lato la consapevolezza di aver impresso una svolta decisiva alla sua carriera che gli consentirebbe il raggiungimento di nuove mete ambiziose. Dall’altro la scoperta di un aspetto che non avevo preso in considerazione: Bucchi ci sta bene a Brindisi e si sente parte integrante di questa città sghemba, di questi tifosi così folli che non ne trovi di uguali in Italia, di una società che ha mantenuto dal primo giorno tutti gli impegni presi.
Quella chiacchierata si chiuse con una considerazione: “Se decidi di restare, è per tagliare un traguardo ancora più ambizioso con Brindisi”. Lui ammiccò e visto che in quei giorni l’Enel era prima in classifica, ognuno tiri le sue opportune conseguenze.
Ora che l’annuncio della sua riconferma pare questione di ore (il suo procuratore Virginio Bernardi è a Brindisi e non certo in vacanza) si delineano due prospettive importanti: la prima è che anche nella prossima stagione l’Enel cercherà di essere protagonista del campionato, la seconda che la situazione critica che la società aveva vissuto negli ultimi mesi è stata superata.
I soci della New Basket hanno voluto a tutti i costi riconfermare Bucchi e per farlo hanno messo mano al portafogli in maniera sostanziosa perché comunque, al di là degli aspetti affettivi e sportivi, il coach bolognese ha un ingaggio importante, tra i più alti del campionato di Legabasket e dunque confermarlo comporta un grosso sacrificio economico. Che la società è sicura di vedere ripagato anche il prossimo anno.
La confema di Bucchi, prevede a meno di grandi colpi di scena, quella di tutto suo collaudatissimo staff: dal vice Daniele Michelutti, al preparatore atletico Marco Sist. E mentre il tecnico brindisino ricomincia la preparazione in vista della partita interna con Avellino (senza Zerini, James e Dyson, impegnati nell’all star game di Ancona) si attende l’arrivo di Micheal Umeh che, al di là delle diplomatiche dichiarazioni della società delle ultime ore, dalla prossima settimana dovrebbe essere il nuovo play-guardia di Brindisi e già in campo contro gli Irpini. Il suo apporto potrebbe essere decisivo per conquistare una posizione favorevole nella griglia play-off per lo scudetto e regalare un finale di stagione all’altezza del più bel campionato della pur gloriosa storia del basket brindisino.