Gaetano D’Astore, Daniele D’Astore, Maria Michela D’Astore e Vittoria Giuri, finiti agli arresti domiciliari il 28 gennaio scorso 2012, nell’ambito dell’operazione battezzata “Black Hole sono stati assolti con formula piena dai giudici del Tribunale di Brindisi. Erano stati arrestati con l’accusa di concorso in bancarotta fraudolenta documentale e preferenziale aggravata, nonché omesso versamento delle imposte, conseguente al fallimento della Cantieri Balsamo Srl, per un debito di 5,5 milioni con gli enti previdenziali, l’erario e l’Autorità portuale di Brindisi, e ad una presunta distrazione di beni della società fallita a favore della nuova società Cantieri Balsamo Shipping Srl, per un valore di 3 milioni di euro.
Il teorema accusatorio era vacillato in verità quasi subito quando, dopo gli interrogatori di garanzia, il gip aveva già revocato la misura cautelare nei confronti di tre dei quattro componenti la famiglia: Daniele e Maria Michela D’Astore e Vittoria Giuri, arrestati insieme a Gaetano il 28 gennaio del 2012 relativamente all’inchiesta sul fallimento della Cantieri Balsamo srl.