Bloccata la convenzione tra Asl e Avis: a rischio le riserve di sangue a Brindisi

Le donazioni del sangue in provincia di Brindisi sono bloccate con conseguenze che rischiano di essere gravissime con l’avvicinarsi della stagione estiva: la convenzione stipulata tra Asl e Avis di Brindisi per la raccolta esterna del sangue, in vigore da due anni, è stata revocata dal Crat, il Coordinamento regionale per le attività trasfusionali.

L’accordo stipulato da due anni, e che assegnava ai volontari il compito di organizzare ed effettuare esternamente alla struttura sanitaria la raccolta, è stato giudicato non regolare in quanto privo di qualsiasi schema di convenzione.

Così il Crat ha invitato la Asl di Brindisi a effettuare con il proprio personale le raccolte itineranti di sangue, situazione che mette in enorme difficoltà la struttura sanitaria che non sembra essere ad oggi in grado di assicurare il servizio.

L’Avis dal canto suo ha già annullato le cinque raccolte itineranti già fissate in questo lungo week end di festa: a Carovigno, San Donaci, Oria, Ceglie e Torchiarolo. Almeno il 90 per cento del sangue raccolto sarebbe finito nelle riserve degli ospedali brindisini e invece nulla.

Nonostante la Asl abbia in organico il personale necessario per procedere alla raccolta del sangue, da due anni è stato siglato un accordo con cui l’Avis si preoccupa della raccolta al di fuori della struttura ospedaliera, con uomini e mezzi. I volontari non si pagano, i mezzi sono quelli dell’Avis e dunque per la Asl  è un risparmio totale.

Dal canto suo l’Avis di Brindisi ha investito un bel po’ di denaro per adeguare i suoi mezzi e gli strumenti all’importanza del compito svolto.

Il Crat ha però bloccato tutto e la Asl non ha fornito alcuna risposta all’Avis che attende lumi, preoccupata soprattutto per le inevitabili conseguenze che questo stop provocheranno a breve e media scadenza nella disponibilità di riserve di sangue.