Nato morto. Indaga la Procura: lunedì l’autopsia

Avevano già patito il dolore di due aborti spontanei. Questa volta però, sembrava procedere tutto per il meglio. Il parto era previsto per la fine della scorsa settimana. Poi, il sei settembre, il dramma: il bambino, giunto al nono mese, del peso di 3 chili e 600 grammi, è stato portato alla luce già senza vita.

Sulla tragedia, avvenuta nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Ostuni, la procura di Brindisi ha aperto un fascicolo procedendo per omicidio colposo. Titolare dell’inchiesta è il pubblico ministero Giuseppe De Nozza, che ha già disposto l’autopsia e dato incarico al medico legale Antonio Carusi. A imprimere l’avvio delle indagini è stato lo stesso genitore del piccolo, residente a Fasano assieme alla moglie, che ha sporto denuncia presso la stazione dei carabinieri di Ostuni lo stesso giorno della tragedia.

A suo dire la morte del feto poteva essere evitata semplicemente anticipando il parto. Nei giorni precedenti infatti, a causa di forti dolori avvertiti all’altezza dell’addome, la donna era stata sottoposta a un tracciato, dal quale sarebbe emerso un anomalo rallentamento del battito cardiaco del feto. Un segnale non da trascurare, soprattutto alla luce dei due aborti già affrontati in precedenza dalla donna.

Stando a quanto riferito dall’uomo agli investigatori i medici avrebbero invece procedere lungo la tabella di marcia già prefissata. Ma il giorno del parto, il 6 settembre scorso, quel battito già debole e rallentato è scomparso del tutto.
Da qui la denuncia e l’avvio dell’indagine. Oltre all’autopsia, già fissata per lunedì prossimo, il pm ha disposto il sequestro della cartella clinica e tutti i documenti medici relativi alla gestazione e al ricovero.